Trentesima settimana, il conto alla rovescia procede spedito! Il pancione ha cominciato a impacciarvi, vi sentite stanche e tese e, nonostante un pizzico di paura, non vedete l'ora che arrivi il grande giorno. Abbiate pazienza e cercate di riposarvi e di portare a termine tutte quelle piccole incombenze che, una volta che il piccolo sarà nato, non avrete il tempo di fare. Naturalmente non fate tutto da sole: il partner, i familiari, gli amici saranno i vostri migliori alleati in questo momento così estenuante. L'importante è che non vi facciate scrupolo a chiedere una mano a chi vi sta vicino, vedrete che saranno più che lieti di aiutarvi.
Il bambino.
Il piccolo misura circa 38 centimetri e pesa un chilo-un chilo e mezzo. Ormai è un piccolo gigante e occupa quasi tutto lo spazio a disposizione nell'utero. Nonostante questo, continua a muoversi molto e potrete divertirvi a osservare i rigonfiamenti nel vostro pancione e a indovinare quale parte del bimbo stia premendo nelle pareti. Nei momenti di riposo potrebbe iniziare già da ora a posizionarsi alla maniera standard prima del parto, ossia con la testa poggiata sulle vostre ossa pelviche, l’asse longitudinale del corpo parallelo al vostro, il mento appoggiato allo sterno, le gambe e le braccia flesse e raccolte sul tronco.
I suoi periodi di sonno e veglia sono ormai abbastanza definiti e voi siete in grado di percepirli, soprattutto perché in genere non coincidono con i vostri. Dall'ecografia si può vedere che il piccolo sta finalmente ingrassando e diventando più paffuto: la sua pelle si tende e comincia ad assumere il colorito rosato tipico dei neonati. La lanugine fine e delicata che rivestiva la sua pelle sta cominciando a scomparire e le piccole chiazze che rimarranno dopo il parto cadranno nel giro di poche settimane.
Le palpebre del bimbo si aprono e si chiudono e gli occhi sono in grado di percepire la luce e l'oscurità. L'utero, infatti, non è così buio come si potrebbe pensare, ma filtra leggermente la luce a seconda di dove vi trovate. L'esofago è completamente sviluppato e le cavità del cuore si definiscono. Ora il suo piccolo muscolo cardiaco, che prima pulsava velocemente, tende a rallentare il ritmo e a diventare più regolare. I polmoni hanno ancora un bel po' di strada da fare, ma continuano ad allenarsi nella respirazione. Non essendo ancora totalmente sviluppati, se il bambino nascesse adesso, avrebbe bisogno dell'assistenza medica per respirare. Tuttavia, secondo le statistiche, il 90% dei bambini nati in questa settimana riesce a sopravvivere. Anche lo scheletro continua a irrobustirsi e il midollo osseo ha ormai sostituito il fegato nel compito di produrre globuli rossi.
La mamma.
Vi vedete più grosse ogni giorno che passa, vero? Pensate che non è ancora finita, dato che in questo periodo acquisterete almeno 500 grammi in più alla settimana. Anche se vi sentite più gonfie, maldestre e impacciate che mai, dovete sempre ricordarvi che il vostro piccolo continua a crescere dentro di voi e ha bisogno di tutto il vostro amore, nutrimento e pazienza. Tenete duro, manca poco ormai! In questo periodo mal di schiena, bruciore di stomaco e stipsi sono tra i sintomi più comuni. Il mal di schiena si accentua in quanto il centro di gravità del vostro corpo è cambiato e il peso della pancia provoca un aumento della lordosi, cioè della curvatura della colonna lombare verso la parte anteriore. La circolazione non è delle migliori e per questo potreste sentire un leggero formicolio alle gambe e ai piedi, che in questo periodo potrebbero gonfiarsi.
Vi sentite molto affaticate, anche a causa dell'aumento dei livelli di progesterone nel sangue e prendere sonno la notte spesso si rivela un'impresa. In più tornano gli sbalzi d'umore e, a causa della pressione dell'utero sul diaframma, molte di voi potrebbero avere dei piccoli problemi di respirazione. L'utero preme anche sulla parte inferiore del corpo e per questo sentirete spesso il bisogno di fare pipì. Continuano anche le contrazioni di Braxton Hicks, che in genere non sono dolorose ma, se lo diventano e si fanno regolari e durature, contattate subito il vostro medico o l'ospedale per accertarvi che non siate già pronte per partorire. Insomma, è un periodo piuttosto duro, ma tenete presente che questi sintomi non si presentano certo tutti assieme che e la loro intensità varia da donna a donna.
Stile di vita.
Per ritrovare un po' di energia il consiglio è di mangiare leggero e di continuare, per quanto è possibile, con gli esercizi fisici. I quali, ricordiamo, devono essere sempre leggeri e adatti al vostro stato: esercizi di respirazione, stretching, yoga, passeggiate e nuoto sono l'ideale, ma sempre senza strafare. In questo modo eviterete di ingrassare più del necessario, vi sentirete più toniche e tornerete in forma più velocemente dopo il parto. Contro i dolori alla schiena, il consiglio è di fare molta attenzione alla postura e di utilizzare la panciera elastica, che vi aiuterà a sostenere il peso in modo corretto e vi donerà un po' di sollievo.
Per dormire, invece, aiutatevi con dei cuscini. Oltre a dormire sul fianco, provate anche la posizione semi-seduta, magari in una bella poltrona: potreste trovarla più comoda e riposante, l'ideale soprattutto per i sonnellini. Non trascurate l'igiene personale, per evitare infezioni e batteri. Evitate di coricarvi subito dopo mangiato e fate pasti piccoli e non troppo pesanti: in questo modo allevierete i bruciori di stomaco. Nel caso il problema persista, chiedete sempre al medico prima di assumere qualunque farmaco. Per eliminare l'ansia che in questo periodo potrebbe assalirvi di tanto in tanto, continuate a pianificare e a immaginare la vostra nuova vita con vostro figlio. A proposito, avete già scelto chi sarà il suo pediatra? Potreste cominciare a pensarci da ora. Per ogni dubbio che vi assilla, non esitate a parlarne con chi vi sta vicino e stilate una lista delle domande che volete fare al medico, così durante le visite non vi dimenticherete di nulla.
Esami.
In questo periodo eseguirete la flussimetria, un'ecografia che serve a controllare che le vostre arterie uterine e le arterie ombelicali del bambino lavorino nel modo giusto. Ad alcune di voi potrebbe essere prescritta (ma non è obbligatoria) anche un'ecocardiografia fetale, che serve per controllare il cuore del bambino e riscontrare, qualora ci fossero, delle cardiopatie congenite.
Infine ci sono gli esami di routine: urine e urinocoltura in caso di elevata presenza di batteri rilevata nell’esame precedente, controllo della pressione arteriosa e del peso corporeo, presenza di ferro, Rosolia, IgG e IgM per Toxoplasma, Citomegalovirus se negativi precedentemente.
Il papà.
Avete iniziato a sbrigare le pratiche per il riconoscimento del bambino? Meglio farlo prima della nascita, un'incombenza burocratica in meno durante quello che sarà tra i periodi più frenetici ed emozionanti della vostra vita.
Per il resto, continuate a viziare la vostra compagna, a dirle quanto è bella e a starle vicino il più possibile. Ne ha bisogno come l'aria! Contemporaneamente, evitate che s'impigrisca troppo. Spronatela e accompagnatela a fare una passeggiata (magari con l'incentivo di un gelato o di un succo di frutta a metà strada), aiutatela negli esercizi e non permettetele di dormire 24 ore su 24. Anche se inizialmente vi tratterà male perché non ha voglia di fare nulla, voi cercate di convincerla: è per il suo bene e alla fine ve ne sarà grata.
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