Complimenti, alla trentasettesima settimana il vostro bambino è ufficialmente un neonato a termine: ciò significa che, sebbene manchino ancora tre settimane alla fine della gestazione, anche se dovesse nascere oggi i suoi polmoni sarebbe maturi e pronti per affrontare la vita fuori dall’utero. Intanto avete fatto la valigia per l'ospedale? Tenetevi pronte perché il piccolo potrebbe nascere in qualsiasi momento. Anche se siete esauste e non vedete l'ora di liberarvi del pancione, abbiate ancora un po' di pazienza, presto stringerete il vostro piccolo fra le braccia e vi dimenticherete in un lampo tutti i fastidi di questi mesi. Vi resteranno soprattutto le emozioni forti e i bei ricordi legati a questi nove mesi speciali.
Il bambino.
Anche se non vi sembra possibile, il piccolo continua a crescere e prendere peso, aumentando di circa 200 grammi al giorno. Il grasso pian piano si deposita su cosce, gomiti, ginocchia e guanciotte e il feto diventa sempre più roseo e paffuto. Ora dovrebbe pesare quasi 3 chili e la sua lunghezza è di 45-50 centimetri.
Sebbene il piccolo non avrebbe problemi a respirare fuori dall'utero, i suoi polmoni continueranno a svilupparsi in queste ultime settimane, così come il cervello, che cresce e moltiplica cellule e neuroni. Stomaco e reni funzionano già perfettamente, mentre il sistema immunitario continua a rafforzarsi, per proteggerlo anche dopo la nascita. I suoi riflessi sono attenti e il piccolo reagisce alle fonti di luce, ai suoni e alle voci che riconosce. Ora dovrebbe mettersi nella posizione ideale per la nascita, assestandosi nella parte bassa dell'utero con la testa in giù, a livello della fossa all’interno del vostro osso pelvico.
La mamma.
Il vostro pancione è enorme, vi sentite pesanti, scomode e avete molta difficoltà a camminare. A causa dello stiramento dei muscoli dello stomaco, l'addome potrebbe prudervi e pizzicare. Anche il vostro seno continua ad aumentare di volume: grazie agli ormoni diventa pieno e pesante e potrebbe farsi più sensibile. Alcune di voi potrebbero già produrre dai capezzoli il colostro, liquido giallastro ricco di sostanze nutritive e anticorpi, che sarà il primo nutrimento del vostro piccolo.
Potreste avere mani e piedi più gonfi del solito a causa della ritenzione idrica. È tutto perfettamente normale, ma se il gonfiore è accompagnato da altri segni come un innalzamento della pressione arteriosa, improvvise difficoltà respiratorie, nausee e vertigini, dovete subito rivolgervi al medico: potrebbe trattarsi di preeclampsia o gestosi, disturbo che può avere conseguenze serie per voi e per il bambino. Altri possibili sintomi di questo periodo: aumento della stanchezza e dell’ansia, insonnia, minzione frequente, alta pressione sanguigna, aumento dei livelli di zucchero nel sangue, mal di testa, emorroidi, mal di schiena.
Se il bimbo si è già posizionato per il parto, sentirete una maggiore pressione nella parte bassa dell’addome, mentre i vostri polmoni e lo stomaco troveranno finalmente un po' di sollievo: questo processo si chiama ingaggio o (appunto) alleggerimento. Se il feto è ancora in posizione podalica, cioè con i piedi in giù, il medico potrebbe intervenire dall’esterno con la manovra di rivolgimento per portarlo nella posizione corretta. Intanto il vostro corpo inizia a prepararsi per il travaglio dilatando la cervice e le contrazioni di Braxton Hicks potrebbero farsi più frequenti. Se doveste notare delle perdite con muco e striature di sangue, significa che state perdendo il tappo mucoso e che il travaglio potrebbe iniziare a breve. Fatevi spiegare dal medico il funzionamento del tappo mucoso.
Stile di vita.
La parola d'ordine di questo periodo è: telefono cellulare carico, acceso e a portata di mano. Segnatevi il numero dell'ospedale e di coloro che dovete avvertire immediatamente in caso di inizio delle doglie. Certo non sarà semplice distinguere le contrazioni preparatorie da quelle definitive e ogni volta che sentirete un dolore vi verrà voglia di correre in ospedale. Non preoccupatevi, in realtà il vostro corpo e il vostro istinto vi sapranno dire quando sarà il momento giusto. Che comunque potrebbe essere imminente, perciò anche l'automobile deve essere disponibile. Assicuratevi che ci sia benzina nel serbatoio, in modo da non perdere tempo fermi a eventuali distributori. Avete già deciso se allattare il vostro bimbo al biberon o al seno? Se avete optato per la prima opzione è meglio che prepariate già da ora i biberon appositi per i primi allattamenti.
Continuate a seguire una dieta sana e bilanciata, eseguite, per quanto potete, gli esercizi di Kegel e di respirazione e curate sempre la vostra igiene personale per evitare infezioni. Contro il prurito applicate delle creme e lozioni, mentre per curare l'ansia l'unica “lozione” è parlare di tutte le vostre preoccupazioni con il vostro medico, con il partner o gli amici. Soprattutto pianificate e pregustate la vostra futura felicità, ormai a portata di mano. Resistete, manca poco! Nonostante dormire non sia facile, cercate comunque di riposare e di conservare le energie: ne avrete bisogno per affrontare il parto e soprattutto il post-parto. E se vi chiedete se sarete o no delle buone madri, non preoccupatevi: sono paure del tutto normali, che spariranno non appena stringerete il vostro frugoletto tra le braccia.
Esami.
È importante che ritiriate i risultati del tampone vaginale per la ricerca dello Streptococco Beta Emolitico e che li portiate in ospedale nel momento in cui andrete a partorire: se doveste risultare positive, infatti, il medico durante il parto vi somministrerà degli antibiotici per evitare che il batterio passi al bambino.
In questa settimana ritirerete i referti degli esami finali di routine e controllo, anch'essi da portare in sala parto: oltre allo streptococco, il medico vi potrebbe aver prescritto l'esame delle urine e urinocoltura (in caso di elevata presenza di batteri rilevata nell’esame precedente); controllo del peso corporeo e della pressione arteriosa; emocromo; virus Epatite B (antigene HbsAg); virus Epatite C (anticorpi); Toxoplasma, Rosolia, Citomegalovirus; Mycoplasma e Chlamydia; test di Coombs indiretto (se RH negativo). Non fatevi prendere dall'ansia, se ci fosse qualcosa che non va il medico ve lo comunicherebbe senz'altro. In caso contrario, state tranquille e mantenete uno stato d'animo positivo.
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