Eccovi alla trentaquattresima settimana, il grande giorno si avvicina e voi siete più stanche e ansiose che mai. Vorreste tenere tutto sotto controllo, ma è soprattutto l'emozione adesso a farla da padrone. Un modo per tenere a bada la paura è conoscere in anticipo ciò che vi aspetta. Ad esempio, ai corsi pre-natale oppure dal medico vi avranno senz'altro parlato del parto e delle sue famose “tre fasi”: la prima corrisponde alla dilatazione della cervice di circa 10 centimetri e all'inizio delle contrazioni regolari, una ogni 5 minuti, che si fanno man mano sempre più intense, ed è allora che dovrete correre in ospedale; la seconda fase è quella più lunga e difficile, ovvero il parto vero e proprio; la terza, infine, è l'espulsione della placenta, che può durare dai 5 ai 30 minuti, ma di cui molte donne nemmeno si accorgono, prese come sono ad ammirare la loro creatura. State tranquille, è ancora presto per tutto questo, ma è bene essere pronte. In ogni caso, quando arriverà il momento, ve ne accorgerete di sicuro: nessuno più di voi conosce il vostro corpo e ne sa interpretare i segnali.
Il bambino.
Il piccolo misura circa 40-45 centimetri e pesa 2 chili e mezzo. Non dimenticate che, ora più che mai, queste misure variano da bambino a bambino, per cui non dovete prenderle alla lettera. Si tratta solo di medie standard: se ci fosse qualche problema di crescita, il medico ve l'avrebbe già comunicato. Attorno al corpo del piccolo continuano a formarsi gli strati di vernice caseosa, il grasso denso e biancastro che lo ricopre e mantiene regolare la sua temperatura corporea. Gli servirà anche per adattarsi meglio all'ambiente esterno una volta che si troverà finalmente fuori dall'utero. Anche il grasso sottocutaneo continua a depositarsi e il piccolo, sebbene resti gracile, è sempre più roseo e paffuto. Adesso il suo unico scopo è crescere e irrobustirsi, per prepararsi alla sua grande uscita nel mondo esterno.
Tra gli elementi di cui ha più bisogno, soprattutto per le ossa, c'è il calcio, minerale che la placenta fa passare in abbondanza, tanto che nel suo sangue ce n'è più che nel vostro. Sebbene lo spazio nell'utero sia esiguo, il bimbo continua a muoversi e a scalciare in modo più lento ma sempre energico. La sua presa è salda e le unghiette delle mani dovrebbero aver già raggiunto il bordo del polpastrello. Quasi tutti gli organi sono ormai ben formati, tranne i polmoni, che continuano a crescere e ad allenarsi alla respirazione. In ogni caso, se il bimbo nascesse ora, avrebbe il 95% di possibilità di sopravvivere senza grossi problemi, sempre con l'aiuto medico. I polmoni respirano ancora il liquido amniotico, cosa che gli provocherà spesso dei buffi singhiozzi e che voi sarete senz'altro in grado di riconoscere.
Vi sarete certo accorte che i suoi periodi sonno-veglia sono diventati più definiti. Sapete che il piccolo ora dorme tranquillamente a occhi chiusi e che ha già iniziato a sognare? A questo stadio è, infatti, possibile distinguere la fase di sonno Rem del feto, in cui gli occhi si muovono pur restando chiusi, da quella di sonno profondo, in cui i muscoli sono rilassati e il battito cardiaco è stabile. In questo periodo il bimbo dovrebbe girarsi in posizione cefalica, cioè con la testa verso il basso a contatto con la cervice, pronto per la nascita.
La mamma.
L'utero continua a crescere e a far pressione sui vostri organi, in particolare sul diaframma, rendendovi difficoltosa la respirazione. Abbiate pazienza, non appena il feto si sistemerà più in basso verso l’osso pelvico troverete finalmente un po' di sollievo. Ora la punta dell’utero si trova a circa 13 centimetri sopra l’ombelico e voi dovreste aver acquisito circa 11-13 chilogrammi in più dall'inizio della gravidanza. Buona parte del peso è costituita dal feto e soprattutto dal liquido amniotico, che in questo periodo raggiunge la sua quantità massima, per poi ridursi nelle ultime settimane. Avrete notato anche che il vostro ombelico si è totalmente appiattito, oppure sporge come una piccola protuberanza e sta diventando sempre più sensibile. Provate a proteggerlo con una garza morbida.
Intanto il vostro corpo si sta preparando al grande giorno e potreste sentire sempre più spesso le contrazioni di Braxton Hicks: tutto regolare, soprattutto in questo periodo, ma di sicuro ormai vi sarete talmente abituate che quasi non ci farete più caso. L'ormone chiamato relaxina pian piano allenta e rilassa le articolazioni pelviche e potreste sentire un lieve intorpidimento o un dolore leggero tra le gambe, specie mentre state camminando. Un altro ormone protagonista di questo periodo è la prolattina, che renderà possibile la formazione del latte nei seni e che ha origine nella placenta. Il seno continua infatti a ingrandirsi e a prepararsi per l'allattamento e potreste già avere delle perdite di colostro, o di latte vero e proprio. Il consiglio è di proteggere i vostri vestiti con delle coppette apposite.
Ancora, il peso e i movimenti del piccolo potrebbero rallentare la vostra digestione, provocando acidità e bruciori di stomaco e molte di voi soffriranno di gonfiori a piedi, caviglie, faccia e mani, dovuti alla ritenzione idrica. Se il gonfiore è fuori norma, dovete recarvi subito dal medico: potrebbe trattarsi di preeclampsia e va diagnosticata e curata immediatamente, soprattutto se i sintomi sono accompagnati anche da vertigini, vomiti e mal di testa.
Stile di vita.
Sebbene manchi ancora qualche settimana al parto, è bene che prepariate già da ora una lista di cose che volete portare con voi in ospedale. Se vi manca qualcosa, siete ancora in tempo per fare acquisti (o mandare il futuro papà a fare compere per voi). Continuate a seguire una dieta bilanciata e, per alleviare i bruciori di stomaco, evitate i tre pasti classici ma fate 6-7 spuntini giornalieri, sani e leggeri. Ricordatevi di assumere gli integratori di calcio e ferro, il vostro piccolo ne ha bisogno.
Contro il gonfiore e la disidratazione, bevete molta acqua ed evitate indumenti troppo stretti, mentre per tonificare i muscoli delle pelvi è importante che facciate ogni giorno gli esercizi di Kegels. Li potete imparare ai corsi pre-parto o dal medico, oppure potete informarvi sui libri e su internet, per poi praticarli comodamente anche da casa. Degli impacchi caldi e dei massaggi al perineo allevieranno i dolori dovuti al rilassamento delle articolazioni mentre, quando vi sentite il fiato corto, assumete la posizione semi-coricata, magari su una comoda poltrona con lo schienale reclinabile: vi aiuterà a respirare meglio.
Sarete sicuramente esauste, non ne potete più del peso del pancione e di andare in bagno ogni cinque minuti, e non vedete l'ora che la gravidanza finisca. È normale, ma ora è tempo di riposarvi e di conservare le energie. Seguite alla lettera le indicazioni del medico e rimandate le “grandi imprese” a quando sarete tornate in forma. Per quanto riguarda la vostra ansia, spesso è dovuta soprattutto al pensiero del parto, specie se è il primo figlio. Ma se avete seguito i corsi o vi siete informate sapete cosa vi aspetta...almeno in linea teorica! Per sicurezza, ogni tanto ripassate mentalmente le fasi del travaglio, mentre per distrarvi ascoltate un po' di musica, rilassatevi e prendetevi un po' di tempo per voi stesse. Presto non ne avrete affatto!
Esami.
In questo periodo il medico terrà sotto controllo la posizione del bambino. Se al momento del parto invece della posizione cefalica dovesse assumere quella podalica, ovvero con le gambe verso il basso, per maggiore sicurezza sarà necessario effettuare il parto cesareo. Intanto il medico può decidere anche di stimolare il cambiamento di posizione con la manovra di rivolgimento, che implica la manipolazione del basso addome. In questo caso vi sarà richiesto un periodo di degenza ospedaliera.
Vi potrebbe essere richiesto anche un esame dello Streptococco B, infezione batterica che, se non trattata per tempo, può portare a una nascita prematura o causare infezioni serie sia all’utero che alla vescica della madre e del bambino. Se diagnosticato ora, però, può essere curato prima della nascita.
Infine ci sono gli esami di routine: emocromo, esame completo delle urine, specie nel caso di alta presenza di batteri rilevata nell’esame precedente, controllo della pressione arteriosa e del peso corporeo, test di Coombs indiretto (se RH negativo), IgG e IgM per Toxoplasmosi, Rosolia, Citomegalovirus se negativi precedentemente, Mycoplasma e Chlamydia, test HIV, epatite B e C.
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