Trentaduesima settimana, il gran giorno si avvicina e voi ormai non vedete l'ora. Il pancione vi ingombra, vi sentite pesanti e tanto stanche. Ma questo non è certo il momento di perdersi d'animo, d'altronde avete fatto tutta questa strada e fin qui siete state bravissime. Intanto, è il momento giusto per sbrigare tutte quelle piccole faccende che, una volta che il piccolo sarà nato, non avrete il tempo di fare: l'acquisto di pannolini, salviette, biberon, la preparazione di biglietti di ringraziamento, la lista dei regali, in modo da evitare doppioni (i vostri amici ve ne saranno grati). In tutto questo, non dimenticate di farvi aiutare da chi vi sta vicino!
Il bambino.
Il piccolo misura circa 40 centimetri e pesa quasi due chili. In questo periodo continuerà ad aumentare di peso e la sua pelle ha già cominciato a stendersi e a diventare più rosea. La lanugine che lo ricopre è sempre meno fitta, mentre la vernice caseosa, cioè lo strato biancastro e denso che protegge la sua temperatura corporea, è ancora ben presente. Ormai il feto occupa la maggior parte dello spazio all'interno dell'utero e non ha più gran libertà di movimento, perciò i suoi colpetti e spostamenti cominciano a farsi più lenti e dolci. Ora il piccolo dorme per la maggior parte del tempo, perciò non preoccupatevi se non sentite più i suoi movimenti come prima. Probabilmente il bimbo ha già cominciato a mettersi nella posizione corretta per il parto, ovvero con la testa verso il basso, segno che il gran giorno sta arrivando.
Il suo cervello è in pieno sviluppo, mentre i polmoni continuano a completarsi e a emettere surfattante. Le ossa, ancora morbide e flessibili, tendono a irrobustirsi e il midollo osseo produce con efficienza i globuli bianchi e rossi. Il pancreas svolge bene il suo compito di secernere insulina, mentre gli occhi continuano il loro lento ma costante sviluppo. Quando il piccolo è sveglio, gli occhi sono aperti e in grado di distinguere la luce dal buio, ma il bambino sarà in grado di vedere bene solo qualche settimana dopo il parto.
La mamma.
L'utero, la cui parte alta è ormai a circa 10-12 centimetri al di sopra dell’ombelico, continua a premere gli altri organi e potreste avere problemi sia di respirazione sia di digestione. Se il piccolo si è già sistemato verso il canale del parto, però, la pressione sullo stomaco e sul diaframma si allenta e voi vi sentirete leggermente meglio.
Aumenta la vostra sensazione di stanchezza e potreste soffrire di bassa pressione: ciò è dovuto al pancione che, col suo peso, preme verso la vena cava inferiore, ostacolando il ritorno del sangue verso il cuore; in questo modo, il sangue tende a scorrere soprattutto nelle parti basse del corpo, diminuendo la pressione sanguigna nelle altre zone. Fate perciò molta attenzione quando vi alzate o cambiate posizione: fatelo con cautela e molto lentamente, in questo modo eviterete capogiri e svenimenti. Attenzione soprattutto nelle scale e quando vi fate il bagno: forse vi sembrerà esagerato, ma sapete che un gran numero di donne nelle ultime settimane di gravidanza si reca dal medico proprio a causa delle cadute in bagno? Quindi attenzione!
A prescindere dalla bassa pressione, il vostro volume sanguigno tenderà comunque ad aumentare di circa il 40%-50%: questo non solo per soddisfare le esigenze di “due” persone, voi e vostro figlio, ma anche in vista del sangue che perderete durante il parto. Alcune di voi continueranno ad avvertire le contrazioni di Braxton Hicks, ma niente paura: sono i muscoli pelvici che semplicemente si “allenano” in vista del travaglio.
Stile di vita.
Per ridurre le contrazioni, il modo migliore è bere tanta acqua e cambiare spesso posizione. Anche un bel bagno caldo e dei piccoli spuntini ogni tanto possono essere utili, ma ricordatevi che, se le contrazioni si fanno regolari, durature e dolorose, dovete subito chiamare il medico o recarvi all'ospedale per un controllo: potrebbe trattarsi di parto prematuro.
A proposito di parto, vi siete già documentate sul travaglio e su quello che vi aspetta? Avete già pensato a come volete partorire? Ora è un buon momento per farlo e decidere una volta per tutte. Un consiglio è: evitate, per quanto potete, di farvi raccontare dalle vostre amiche la loro esperienza del travaglio. Primo perché ogni esperienza è unica, secondo perché ogni mamma tende a esagerare e potrebbe spaventarvi con troppi dettagli su dolore e sforzo. Il fatto è che, sì, il parto è doloroso, ma non così tanto da impedire a una mamma di avere un altro bambino se lo desidera. D'altronde è uno degli eventi più naturali al mondo, una delle gioie più grandi per una donna che sogna di essere madre.
Intanto, in attesa del grande giorno, continuate con l'esercizio fisico e con le tecniche di rilassamento: meditazione, yoga, tecniche di respirazione, aromaterapia, massaggi, stretching dolce sono più che mai indicati anche in questo periodo. Ricordatevi soprattutto di riposare abbastanza, godetevi quest'ultimo periodo e fatevi coccolare: ve lo meritate.
Esami.
In questo periodo ad alcune di voi potrebbe essere prescritta (ma non è obbligatoria) un'ecocardiografia fetale, che serve per controllare il cuore del bambino e riscontrare, qualora ci fossero, delle cardiopatie congenite. In questo periodo eseguirete anche la flussimetria: si tratta sempre di un'ecografia, che serve a controllare che le vostre arterie uterine e le arterie ombelicali del bambino lavorino nel modo giusto e che il piccolo stia crescendo bene.
Infine ci sono gli esami di routine: urine e urinocoltura in caso di elevata presenza di batteri rilevata nell’esame precedente, controllo della pressione arteriosa e del peso corporeo, presenza di ferro, Rosolia, IgG e IgM per Toxoplasma, Citomegalovirus se negativi precedentemente.
Il papà.
Aiutate la vostra compagna a stilare l'elenco delle cose da fare e da comprare. Soprattutto, statele vicino e aiutatela a confrontarsi con le sue ansie e paure. Anche se vi sembra la donna più forte del mondo, per lei è un periodo molto delicato e voi dovete essere il loro sostegno nei momenti difficili. Un dettaglio tecnico ma essenziale: ricordatevi di calcolare con la macchina il percorso verso l'ospedale, in modo da arrivare prima possibile, senza perdervi in caso di deviazioni impreviste.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.