Non ne potete più del pancione, vero? State tranquille, è questione di giorni perché il vostro piccolo veda la luce. La maggior parte dei bambini nasce, infatti, alla fine di questa trentanovesima settimana, ma non è una scadenza fissa: sappiate che la percentuale dei bimbi che nascono alla data calcolata è minima. In genere invece c'è chi vuole uscire prima e chi preferisce indugiare nel caldo utero materno anche oltre le 40 settimane. In ogni caso ascoltate bene i segnali del vostro corpo: ormai il travaglio può cominciare in ogni momento, anche quando meno ve lo aspettate!
Il bambino.
Il bimbo ora non fa altro che aumentare di peso e il grasso sottocutaneo gli assicurerà la corretta temperatura corporea anche fuori dall'utero. Ora pesa più di 3 chilogrammi e misura circa 50 centimetri dalla testa ai piedi. Lo sapete che anche il cordone ombelicale ha raggiunto più o meno quella lunghezza? La parte più pesante del piccolo, però, è senza dubbio il cervello, che rappresenta circa un decimo del suo peso corporeo: ecco perché la sua testolina è così grande rispetto al corpo!
Tutti gli apparati sono sviluppati e funzionano alla perfezione. Solo i polmoni stanno terminando la loro maturazione, ma hanno già iniziato a produrre una maggiore quantità di surfattante per permettergli di espandere gli alveoli e respirare finalmente fuori dal liquido amniotico. Anche il sistema immunitario ha ancora un po' di strada da fare, ma niente paura: sebbene la vostra placenta stia cominciando a invecchiare e a trasmettere le sostanze nutritive in modo meno efficace rispetto a prima, i vostri anticorpi continuano comunque a penetrarla: così, il suo sistema immunitario continua a rafforzarsi e lo farà anche dopo la nascita grazie al colostro prima, e al latte materno poi.
La lanugine e la vernice caseosa che ricoprivano il suo corpo sono quasi sparite del tutto. Se, una volta nato, trovate ancora qualche chiazza di peluria sul suo corpicino, non spaventatevi: cadrà da sola nel giro di pochissimo tempo.
Ormai il feto ha pochissimo spazio all'interno dell'utero e si muove molto di meno. Voi comunque controllate che lo faccia: dovreste sempre riuscire a contare almeno dieci movimenti in due ore di attento “ascolto”.
La mamma.
Il bambino è ormai pronto per venire al mondo. Dovrebbe già essersi sistemato nel canale del parto, lasciando finalmente i vostri polmoni liberi di respirare a fondo. Contemporaneamente, però, troverete sempre più difficile muovervi e camminare e vi sentite goffe e a disagio. Inoltre, premendo sulla vescica, il feto vi lascerà pochissimo spazio e avrete bisogno di fare pipì a ogni momento. Dormire sarà difficile, anche a causa dei crampi alle gambe, ma abbiate pazienza: ormai manca poco!
Il vostro seno aumenta di volume e si fa più sodo e sensibile. Potreste sentire gambe e piedi gonfi, ma se il gonfiore si fa troppo accentuato e si espande a faccia e mani, consultate il medico per controllare che sia tutto a posto e che non soffriate di ipertensione. Un sintomo del parto imminente potrebbe essere la perdita del tappo mucoso, che favorirà l’inizio della dilatazione del collo dell'utero. Il tappo lo potete perdere o tutto insieme oppure anche lentamente, nel giro di qualche giorno: ve ne accorgerete dalle tracce di muco striato di sangue sulla vostra biancheria intima.
Il travaglio è annunciato anche da mal di pancia e diarrea che libereranno il vostro intestino in vista del parto. Potreste avere difficoltà a distinguere le contrazioni di Braxton Hicks dalle doglie vere e proprie, ma state tranquille: quando arriveranno le contrazioni del travaglio, le riconoscerete perché saranno molto più lunghe e regolari e voi non riuscirete ad attenuarle in nessun modo, né cambiando posizione, né con i massaggi o col riposo. Il consiglio è comunque di chiamare il medico e di correre in ospedale solo una volta che si saranno rotte le acque.
Stile di vita.
Ora che l'utero si è posizionato più in basso nel bacino, potreste avere problemi a camminare e sentirvi un po' sbilanciate, perciò fate attenzione all'equilibrio, assicuratevi che ci siano degli appigli e state lontano dai luoghi ripidi o scivolosi. Intanto preparatevi, perché ogni momento d'ora in poi potrebbe essere quello decisivo in cui dovrete correre all'ospedale per dare alla luce il vostro piccolo. Perciò abbiate cura di tenere la valigia pronta e a portata di mano e di non dimenticare i referti degli esami da portare con voi in sala parto.
Molte di voi avranno il terrore di urlare e soffrire troppo durante il parto, ma il consiglio è di rilassarvi e di attendere il momento con una buona disposizione d'animo. E non solo perché il parto è uno degli avvenimenti più naturali al mondo, ma anche perché la medicina da qualche anno ha iniziato a studiare e ad applicare diversi metodi per lenire questa sofferenza. Molte donne optano ad esempio per l'epidurale, che tramite un'anestesia permette di alleviare dolore legato.
Qualora ci fossero delle controindicazioni, o se non vi va di partorire sotto anestesia, potete farvi somministrare degli antidolorifici, o ricorrere a tecniche speciali di respirazione o yoga.
Sapete che, se proprio il dolore del parto si fa insopportabile, potete chiedere l'epidurale anche durante il travaglio? Gli esami per questo tipo di anestesia vengono fatti sistematicamente durante la gravidanza, inoltre il travaglio potrebbe durare diverse ore, e avrete tutto il tempo per decidere e cambiare idea. Certo è meglio deciderlo da prima, in modo da poter effettuare almeno 3 o 4 settimane prima del parto un controllo il più completo possibile dall'anestesista.
Esami.
In questi ultimi giorni eseguirete l'ultima ecografia, con cui il medico controllerà le dimensioni del piccolo, valuterà le condizioni della placenta e controllerà la quantità di liquido amniotico. Il ginecologo controllerà anche lo stato del collo del vostro utero. A partire dagli ultimi due giorni di questa settimana vi dovrete anche sottoporre al “tracciato cardiotocografico”, che serve a registrare il battito cardiaco del feto e le contrazioni dell’utero. Un altro possibile esame di questo periodo è la flussimetria doppler, una particolare ecografia che studia il cordone ombelicale e la placenta allo scopo di verificare che il piccolo, attraverso il flusso del sangue materno, continui a ricevere il giusto apporto di ossigeno e nutrimento.
Non dimenticate poi di ritirare tutti i referti degli esami che dovrete portare con voi in sala parto: esame delle urine e urinocoltura in caso di elevata presenza di batteri rilevata nell’esame precedente; emocromo; elettrocardiogramma; tampone vaginale e rettale per ricerca Streptococco B, Mycoplasma e Chlamydia; virus Epatite B; virus Epatite C; test di Coombs indiretto (se RH negativo); Toxoplasma, Rosolia, Citomegalovirus.
Il papà.
Avete già parlato con la vostra compagna della festicciola di accoglienza per il vostro cucciolo? Potete farla voi due da soli, e allora assicuratevi di avere in casa una bella bottiglia di spumante da stappare con gioia, oppure con degli invitati, in modo da condividere il lieto evento con le persone che più vi stanno a cuore. Il consiglio è di evitare di fare le cose in grande, anche perché la neomamma sarà stanchissima e non è il caso di sottoporvi entrambi a uno stress da megafesta. Un piccolo rinfresco con pochi ma buoni è l'ideale per salutare in allegria e felicità la vostra nuova vita a tre. Tenetevi pronti perché l'organizzazione materiale spetta ovviamente a voi.
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