Ancora qui, future mamme? Il piccolo tarda a fare il suo grande debutto nel mondo esterno? Non preoccupatevi, nascerà quando sarà pronto ed è comunque questione di giorni. Sapete che quasi il 40% delle donne incinte partorisce dopo la data stabilita? I motivi possono essere diversi; quello più comune è che già dall’inizio la durata esatta della gravidanza non era stata ben calcolata. Perciò niente paura, ora non è il momento delle ansie, ma di attendere con eccitazione, gioia, e un pizzico di pazienza l'arrivo del piccolo che, ripetiamo, è ormai imminente.
Il bambino.
Il feto è ormai pronto per nascere. Tutti i suoi organi interni sono maturi, a parte polmoni e cervello che continueranno il loro sviluppo anche dopo la nascita; la lanugine che lo ricopriva è quasi sparita del tutto. Ora il bimbo non cresce più tanto in lunghezza ma continua a mettere su peso e potrebbe arrivare anche ai 3,5-4 chilogrammi. Ormai lo spazio che lo circonda è molto angusto e il piccolo dormirà per la maggior parte del tempo, persino durante le contrazioni. Quando è sveglio, però, si muoverà assai, anche perché cercherà in tutti i modi di mettersi comodo e di sistemarsi per la nascita. Durante le contrazioni, se è sistemato in posizione corretta (quella cefalica), la sua testa viene spinta verso il basso, poi torna leggermente indietro, fino a che scenderà completamente nel canale del parto rendendosi visibile.
La mamma.
Intanto il bimbo si trova ormai nella parte bassa del bacino, pronto per nascere. Questo potrebbe causarvi dei bruciori all'interno della vagina. Qualche perdita è normale ma, se capita che sia di odore cattivo, è meglio consultare immediatamente il medico perché potrebbe essere sintomo di un problema serio. Altri disturbi comuni in questa fase finale della gravidanza sono bruciore di stomaco o nausea, oltre alla sensazione di pesantezza che vi sfinisce sempre di più man mano che passano i giorni. L'unica cosa che dovete fare è stare tranquille e aspettare con pazienza che il bambino si decida a nascere (ma ormai anche lui non ne può più di stare così stretto!).
Il dottore vi avrà ordinato di continuare a monitorare i movimenti del piccolo: se ne contate almeno 7 in 4 ore, allora è tutto a posto. In ogni caso, se sentite che qualcosa non va, chiamate subito il medico.
La quantità del liquido amniotico, ormai diventato biancastro, diminuisce progressivamente ma, finché rimane adeguata e la vostra placenta non presenta un invecchiamento tale da compromettere il passaggio del nutrimento e dell'ossigeno al bambino, in genere si preferisce attendere il parto spontaneo. I dolori del travaglio potrebbero arrivare in qualsiasi momento e li riconoscerete subito. Certo la sensazione varia da donna a donna, ma la regola standard è che, se le contrazioni durano circa un minuto l'una e si fanno via via più dolorose, se arrivano a intervalli regolari e senza diminuire d'intensità, allora significa che è arrivato il momento di andare in ospedale. Se poi vi si rompono anche le acque non c'è un minuto da perdere, il travaglio sta sicuramente per cominciare.
Parto spontaneo o parto indotto.
In caso di parto naturale, il piccolo si posizionerà lungo il canale del parto. Il medico vi chiederà di spingere e aiutarlo così a scivolare verso il basso, dopodiché vi dirà di smettere di spingere e, con tecniche particolari, cercherà di far uscire prima la testa e poi il resto del corpo. Se però si accorge che il piccolo sta soffrendo, o se non è nella sistemato posizione corretta per il parto (ovvero con la testa verso il basso), allora potrebbe ricorrere al cesareo, intervento che si effettua sotto anestesia. Non preoccupatevi, nella maggior parte dei casi si tratta di un'anestesia locale (la peridurale), che vi permetterà di restare ben sveglie e di assistere così alla nascita del vostro piccolo.
Se il medico vede che la placenta ormai non è in grado di dare il giusto apporto di nutrimento e ossigeno al feto, allora potrebbe procedere col parto indotto. Nel caso il travaglio sia iniziato spontaneamente ma la cervice non sia sufficientemente dilatata, il medico potrebbe decidere di farvi una flebo con qualche goccia di oxitocina, in modo da mettere direttamente in circolo gli ormoni che possono stimolare il travaglio e la dilatazione. Dopo la visita ginecologica e l'elettrocardiogramma, vi somministrerà quindi un farmaco contenente l'ormone prostaglandine, sotto forma di una crema da spalmare sulla vagina, che servirà a favorire la dilatazione del collo dell'utero. Dopo alcune ore si ripete l'operazione e, se la cervice si dilata, siete già a metà dell'opera. Niente paura, in un modo o nell'altro, presto terrete fra le braccia il vostro piccolino.
Stile di vita.
Coraggio, anche se la vostra gravidanza è un pochino più lunga rispetto a quella delle vostre amiche, si tratta solo di qualche giorno in più. Il grande momento è ormai imminente, resistete e state tranquille. Rilassatevi e state a riposo il più possibile ma, se ce la fate, potete anche continuare con gli esercizi di Kegel per rafforzare i muscoli uterini, ovviamente senza strafare.
Sapete che il sesso e l'orgasmo possono favorire l'arrivo delle doglie? Il liquido seminale, infatti, contiene le prostaglandine, che hanno la facoltà di facilitare la contrazione dell'utero preparandolo alla dilatazione. Nelle ultime settimane abbandonarvi ai dolci piaceri è quindi consigliato, ma senza dimenticare la parola d'ordine: delicatezza.
La valigia per l'ospedale è sicuramente già pronta da settimane: ciabatte, vestaglia, camicia da notte, cambio di biancheria, materiale per l'igiene personale, una rivista e un buon libro non devono mancare. Se avete già comprato dei vestitini per il piccolo, il consiglio è di non rimuovere le etichette, dato che la taglia potrebbe variare. Se avete tenuto un diario della gravidanza, portatelo in ospedale e continuate, se ce la fate, ad annotare i vostri pensieri e stati d'animo, oltre alle cose pratiche. Sarà un tesoro prezioso da conservare e, perché no, da mostrare a vostro figlio quando sarà grande. Continuate a fare piccoli pasti leggeri e ricchi di fibre e bevete tanta acqua per mantenervi idratate. Meglio non arrivare in sala parto con lo stomaco pieno, ma non dovete in nessun caso rinunciare a bere. Ricordatevi di continuare a prendere le vitamine prenatali.
Esami.
Ormai le visite dal ginecologo si sono fatte più frequenti: il medico annota i movimenti del feto, il battito del suo cuoricino attraverso il cardiotocografo, per poi passare al controllo della vostra pressione e alle urine. Anche la quantità del liquido amniotico e l'efficienza della placenta sono strettamente monitorate. Se tutto va bene, si può aspettare ancora una settimana circa per il parto spontaneo, altrimenti verrà indotto. Come abbiamo visto, il medico saprà scegliere cos'è meglio per voi e per il bambino, quindi state rilassate e attendete.
Il papà.
È il momento in cui dovete essere di massimo sostegno per la vostra compagna: ascoltatela, prendete su di voi le sue ansie (anche se sicuramente anche voi sarete nervosi, impazienti ed elettrizzati), trattatela con dolcezza e ricopritela di attenzioni. Il giorno più bello della vostra vita sta per arrivare, manca pochissimo ormai.
Una cosa che potreste fare per alleggerire lo stress della vostra compagna è farvi carico di rispondere alle tantissime telefonate sicuramente staranno arrivando per chiedere del nuovo arrivato. Se avete un social network come Twitter o Facebook potreste essere voi stessi ad aggiornare la situazione giorno per giorno, in modo che i vostri amici siano informati e non debbano necessariamente chiamare ogni momento (lo fanno perché vi amano ma, specie in un momento come questo, potrebbe risultare faticoso per entrambi).
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