Sebbene in fase avanzata, la crescita dei bambini richiede alcuni passaggi fondamentali prima di considerarsi completa. Tra i 12 ed i 15 mesi di vita il bambino prende coscienza delle proprie capacità motorie e cammina autonomamente, oltre a fare uso di una gestualità significativa, che tende comunque a scemare con la comparsa graduale del linguaggio. Anche il modo di giocare subisce un’evoluzione e diventa bidirezionale: non è più solo la mamma, o il papà, che passa il gioco al figlio, ma si riceve dall’altra parte una risposta, che può corrispondere al lasciar cadere il giocattolo, lanciarlo, morderlo, osservarlo.
Il peso e l’altezza, durante questa tappa della crescita di un neonato, subiscono un aumento determinato da fasi di rapido sviluppo, seguite a momenti di stasi o a rallentamenti. Tutto nella norma.
Il linguaggio, nel frattempo, si evolve a ritmi variabili da bambino a bambino (durante la crescita dei bambini, può accadere, anche tra fratelli, che non vi sia contemporaneità nel cominciare a utilizzare un linguaggio più o meno articolato) e prevede una ripetizione delle solite parole, ma in maniera più articolata e comprensibile.
Anche la comprensione che i bambini hanno di sé e degli altri si evolve in modo omogeneo e, se nel primo anno di vita riescono semplicemente a distinguere la propria immagine da quella degli altri, tra i 15 ed i 18 mesi utilizzano suoni diversi per esprimere questa differenza.
Passati i 12 mesi si possono presentare anche problemi relativi al cibo; se a volte il bambino comincia a rifiutarlo, non deve destare preoccupazione, almeno in un primo momento. Il fatto che abbia acquisito una certa, relativa, indipendenza riuscendo a camminare e a svolgere alcuni movimenti essenziali da solo, lo porta ad affermare la propria personalità. È come se finalmente potesse decidere di mangiare quando e come vuole o di andare dove vuole.
Ovviamente è sempre opportuna una visita dal pediatra con controllo del peso e delle tabelle percentili di crescita. Se tutto rientra nella norma, significa che il bambino è in grado di autoregolarsi nell’alimentazione e non andrebbe forzato: queste sono, infatti, situazioni che si manifestano con molta frequenza durante le fasi di crescita dei neonati.
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