Il carciofo (Cynara scolymus) è una pianta originaria del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente, appartenente alla famiglia delle Asteracee, la stessa di echinacea e bardana.
A scopo fitoterapico si utilizzano le foglie, dove si concentrano i principi attivi. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà e i suoi benefici, gli usi e se esistono controindicazioni.
Proprietà del carciofo
Il carciofo è noto per l’azione epatoprotettiva, merito degli acidi fenolici e organici di cui è ricco. È in grado di proteggere il fegato dagli effetti nocivi causati da numerose sostanze tossiche, tra cui il tetracloruro di carbonio, un agente chimico velenoso che crea danni al fegato, ma anche al sistema nervoso, ai reni e al cuore. All’estratto di carciofo, infatti, viene riconosciuta la capacità di intrappolare i radicali liberi prima che questi possano danneggiare il fegato.
Sin dall’antichità, inoltre, il carciofo è stato adoperato per le sue proprietà di stimolo della produzione di bile. Ai pazienti con problemi epatici, ad esempio, viene consigliato per favorire la scomparsa dell’ittero, la diminuzione di sali e pigmenti biliari nelle urine, il ripristino del normale colorito fecale e la riduzione della bilirubina e delle transaminasi.
Più recentemente, è stato dimostrato anche che il carciofo è in grado di abbassare i livelli di colesterolo e dei trigliceridi nel sangue, effetto dovuto principalmente proprio all’aumento della produzione di bile e quindi all'eliminazione con essa di sali e acidi biliari ricchi di colesterolo.
Infine, come tutte le piante dal sapore amaro, il carciofo stimola la diuresi e aiuta ad eliminare le tossine.
Usi del carciofo
Il modo migliore per sfruttare i benefici del carciofo è l’uso dell’estratto secco. La dose consigliata giornaliera va da 5 a 8 mg per kg di peso corporeo, suddivisa in 2 somministrazioni preferibilmente 30 minuti prima dei due pasti principali.
In alternativa si può preparare l’infuso direttamente con le foglie di carciofo: fate bollire 1 tazza di acqua, spegnete e lasciate in infusione 30 g di carciofo per 15 minuti circa. Filtrate e bevete. Per rendere il sapore meno sgradevole, potete aggiungere qualche semino di finocchio o 1 cucchiaio di miele.
Controindicazioni
Il carciofo è solitamente ben tollerato, anche se il sapore non risulta particolarmente gradevole. È sconsigliato in presenza di calcoli biliari, soprattutto se sono di piccole dimensioni (può causare una colica biliare) e nei pazienti portatori di restringimenti delle vie biliari. È controindicato anche in caso di fermentazioni intestinali abbondanti a causa dell’inulina in esso contenuta e durante l’allattamento poiché può ridurre la portata lattea. Quando si usa questo rimedio, è bene evitarne l’assunzione insieme a farmaci gastro-lesivi o altri amari in quanto potrebbe irritare la mucosa gastroenterica.
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