La pianta del prezzemolo cinese è meglio conosciuta con il nome di coriandolo, termine che deriva dal latino Coriandrum, che a sua volta ha le sue radici nella parola greca corys (cimice), seguita dal suffisso -ander (somigliante). È stato chiamato così a causa dello sgradevole odore, simile a quello delle cimici, che emana fino al periodo della maturazione dei frutti. Non a caso, questa pianta è nota anche come erba cimicina.
Il nome di questa spezia sta all'origine del nome dei coriandoli di carta colorata che si usano a Carnevale: nel XV secolo si usava lanciare semi di coriandolo glassati. Nel tempo, questi dolcetti di zucchero hanno lasciato il posto ai dischetti di carta che conosciamo oggi, che hanno mantenuto il nome della spezia che hanno sostituito.
Proprietà e benefici
Il coriandolo è un buon rimedio naturale per diversi piccoli disturbi. È carminativo, antispasmodico e stomachico, pertanto si dimostra efficace per calmare coliche addominali, alleviare le difficoltà digestive e il gonfiore. Si può assumere sotto forma di infuso digestivo mescolando 2 grammi di semi di coriandolo in 100 ml di acqua bollente per qualche minuto. 2-3 cucchiai dopo i pasti aiutano la digestione.
Attenua inoltre il senso di fatica, combatte l'inappetenza, tonifica l'attività cerebrale e ha un effetto fungicida e antibatterico.
Contiene tracce di vitamina B, ma è ricco di vitamine K, A e C, ed è soprattutto un'importante fonte di minerali come ferro, rame, calcio, potassio, manganese, zinco e magnesio. Il rame e il ferro sono utili per favorire la produzione di globuli rossi. Lo zinco interviene in molti enzimi che regolano la crescita e lo sviluppo, mentre il potassio aiuta a tenere sotto controllo la velocità del cuore e la pressione sanguigna.
Come usarlo in cucina
Il coriandolo è molto indicato per insaporire zuppe e minestre, legumi, carne, pesce e verdure, soprattutto cavoli e crauti.
I semi interi sono impiegati nella preparazione di sottaceti e salamoie, mentre la polvere è ideale per insaporire carne, pesce e insaccati.
Grazie al suo sapore delicato e poco invadente, spesso è usato come ingrediente nelle miscele di spezie: per esempio, è presente nel curry e nel garam masala, il mix indiano.
Abbinato a timo e pepe, regala un tocco esotico al riso bollito, mentre può essere usato insieme alla noce moscata per insaporire il purè di patate.
Nella cucina internazionale il coriandolo è molto presente. In Marocco viene usato nelle marinate e nei ripieni di carne, in Egitto viene abbinato ai fagioli.
In Oriente, per aromatizzare insalate e zuppe, si preferiscono le foglie, caratterizzate da un odore molto forte e non sempre gradito da tutti. Le foglie compaiono spesso anche in molte pietanze messicane.
Nell’Europa Centrale i semi di coriandolo insaporiscono la cacciagione, i sottaceti e le salamoie, le verdure e i funghi.
Nei Balcani è molto usato per insaporire il pane, la frutta e alcuni dolci.
Infine, il coriandolo compare come ingrediente anche nella preparazione di liquori e digestivi, per esempio nel Ratafià, nel Gin e nello Chartreuse.
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