Il sonnambulismo è un disturbo primario del sonno che può manifestarsi con una certa frequenza soprattutto nel periodo dell'infanzia e dell'adolescenza (più raramente nell'età adulta) e che comporta un'attivazione motoria: il sonnambulo si alza dal letto e, pur non essendo cosciente, cammina e alle volte svolge anche delle azioni abituali (mangiare, vestirsi...). Del sonnambulismo non sono ancora del tutto chiare le cause e anche per questo motivo è un un disturbo che in genere preoccupa molto. Non è tuttavia il caso di allarmarsi troppo. Non si tratta infatti di un disturbo grave: di solito sparisce con la crescita e non è un segnale di disturbi a livello neurologico.
Le cause del sonnambulismo
Le cause del sonnambulismo non sono ancora del tutto chiare e conosciute: certo è che a scatenarlo non sono problemi neurologici gravi. Le persone affette da sonnambulismo non hanno in altre parole una struttura cerebrale e intellettiva anomala: sono del tutto uguali agli altri.
All'origine possono esserci cause genetiche (è stata rilevata una certa tendenza familiare a questo disturbo), anche se più spesso sono situazioni psicologiche emotivamente stressanti a scatenare il sonnambulismo.
Lo stress psicologico è una delle cause principali del sonnambulismo anche e soprattutto quando si presenta negli adulti (sebbene il fenomeno si riscontri con una frequenza molto minore fra gli adulti). Spesso il sonnambulismo è associato a un disturbo della personalità, in particolare al disturbo ossessivo-compulsivo. Anche la mancanza di regolarità nell'alternanza del ritmo sonno/sveglia può essere causa di sonnambulismo: tipico è il caso di chi svolge un lavoro che richiede parecchi turni di notte.
Forme di sonnambulismo
Fondamentalmente esistono due tipi di sonnambulismo: quello infantile/adolescenziale e quello dell'adulto. Il primo è molto più frequente del secondo ed è anche quello meno preoccupante: generalmente si tratta di un fenomeno del tutto passeggero che si risolve da sé, con la crescita.
Il sonnambulismo nell'adulto è invece davvero poco frequente e, benché non sia nemmeno esso un disturbo grave, è comunque indice di un carattere ansioso e spesso di un disturbo, più o meno invasivo, della personalità. Il sonnambulo adulto è un soggetto che tende a voler controllare tutto, senza riuscire ad abbandonarsi e a rilassarsi completamente nemmeno durante il sonno. Non di rado, infatti, il sonnambulismo si inserisce come sintomo all'interno di un quadro di personalità ossessiva-compulsiva.
Sintomi del sonnambulismo
Si può parlare di sonnambulismo quando, generalmente allo stadio 3 e 4 del sonno Non-REM, si verifica un'attivazione motoria: il soggetto si alza dal letto e inizia a compiere una o più azioni. Le più comuni sono: camminare per la casa, mangiare, bere, vestirsi, andare in bagno. Lo sguardo è di solito fisso nel vuoto e i movimenti sono privi di coordinazione: il sonnambulo non reagisce agli stimoli esterni, ma si oppone ai tentativi di svegliarlo. Il tutto dura circa un quarto d'ora, dopodiché il soggetto torna a letto da solo oppure si sveglia e, se si trova in una stanza diversa dalla camera da letto, mostra di non ricordarsi nulla di ciò che ha fatto e appare molto disorientato. Il sonnambulo non è quindi consapevole di esserlo: sono di solito gli altri ad accorgersene. Di giorno il soggetto non presenta nessun sintomo anomalo, generalmente sta bene.
Si può parlare di sonnambulismo solo quando i sintomi sopra elencati si presentano con una certa frequenza (una volta al mese circa).
Le cure
Non esiste una vera e propria cura per il sonnambulismo, perché non si tratta di una patologia in senso letterale. Soprattutto in caso di sonnambulismo infantile, l'unico rimedio possibile è: non allarmarsi e aspettare. In genere, infatti, il sonnambulismo di risolve con la crescita, senza dover ricorrere a farmaci o a trattamenti particolari. Piuttosto, è bene prendere qualche misura precauzionale per evitare che il bimbo si faccia male durante i suoi “giretti” notturni: per stare più tranquilli bloccate con delle sicure porte e finestre e togliete eventuali pericoli dalla stanza del bambino. Il sonnambulo non va inoltre svegliato, lo si renderebbe solo più confuso: al massimo lo si può accompagnare delicatamente a letto.
Se il sonnambulo è un adulto, il discorso si fa un pochino più complesso: oltre ad adottare tutte le misure precauzionali necessarie a rendere l'ambiente notturno più sicuro, è bene anche approfondire le ragioni del sonnambulismo. Il più delle volte si tratta di stress psicologico eccessivo oppure di problematiche legate a tratti caratteriali tipicamente ossessivi-compulsivi. In entrambi i casi, può essere utile effettuare un percorso di psicoterapia per risolvere il problema alla radice.
Una buona idea è anche quella di rivolgersi ad un centro specializzato in disturbi del sonno, dove è possibile studiare in modo approfondito le dinamiche e la ragioni del proprio disturbo (grazie all'apparecchio che studia il sonno, ovvero il polisonnografo).
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