La sindrome di Asperger (AS) rientra nei disturbi pervasivi dello sviluppo ed è caratterizzata soprattutto da grandi difficoltà nell’interazione sociale e dalla presenza di interessi molto circoscritti e totalizzanti.
Per molto tempo si è ritenuto che questa patologia rappresentasse una particolare forma di autismo. Ma dal 1994 essa è stata introdotta ufficialmente nella quarta edizione del “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-IV)” come malattia a se stante.
I pazienti affetti da Asperger hanno difficoltà simili agli autistici ma, a differenza di questi, non presentano ritardi né di carattere intellettivo né linguistico.
Il quadro clinico può essere così lieve da non impedire un soddisfacente inserimento dei malati nel tessuto sociale, sia dal punto di vista lavorativo sia affettivo.
Le cause della sindrome di Asperger
L’eziologia specifica di questa patologia è ignota. L’unica cosa accertata è la sua origine genetica su base neurologica.
Sintomi della sindrome di Asperger
Le persone affette presentano, sin dall’infanzia, le seguenti problematiche:
• difficoltà nella comprensione delle situazioni sociali, con conseguente tendenza ad affrontarle utilizzando regole di comportamento rigide e stereotipate;
• ridotta empatia;
• mancata comprensione dei messaggi affettivi altrui, con relativa difficoltà ad instaurare rapporti profondi;
• utilizzo del monologo monotematico, più che del dialogo e dello scambio di idee;
• interessi personali circoscritti e inconsueti.
Le cure
Per migliorare le abilità sociali sono molto utili gli interventi cognitivo-comportamentali.
In età scolare sono consigliati gli interventi educativi individualizzati, in modo da evidenziare le specifiche esigenze correlate col disturbo. Per raggiungere questo obiettivo può essere molto utile la collaborazione dei genitori, con dei veri e propri parent training che informino i care giver sulle caratteristiche specifiche del soggetto, in modo da elaborare strategie comportamentali ad hoc.
Inoltre, se presenti sul territorio, è bene frequentare gruppi di supporto per aiutare la socializzazione e favorire l'incontro e il confronto con persone affette da problematiche simili.
I trattamenti farmacologici si utilizzano per tenere a freno i lati più difficili ed esasperati del quadro clinico, qualora siano presenti. Contro i comportamenti aggressivi si possono usare i farmaci serotoninergici (fluoxetina). Contro l’ossessività gli antipsicotici come il risperidone.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.