I calcoli renali, detti anche nefrolitiasi o litiasi renale, sono dei piccoli ammassi di consistenza dura, che si formano a causa della precipitazione dei sali minerali disciolti nelle urine. Questi si aggregano tra di loro, formando prima cristalli, poi microcalcoli e, infine, calcoli veri e propri che possono raggiungere dimensioni ragguardevoli e pericolose.
I calcoli possono spostarsi e ostruire il flusso dell’urina. Ciò, oltre a provocare coliche spastiche estremamente dolorose, può portare allo sviluppo d’infezioni urinarie, fino a danneggiare la funzionalità renale.
I calcoli colpiscono in media il 3% della popolazione. La categoria maggiormente a rischio è rappresentata dai maschi di età compresa tra i venti e i quarant'anni. In questa fascia di età l'incidenza della malattia può superare il 15%.
Le cause dei calcoli renaliLe cause di origine della nefrolitiasi non sono ancora state completamente chiarite, ma sono stati evidenziati alcuni fattori predisponenti:
- Sesso: gli uomini hanno una probabilità tripla rispetto alle donne di sviluppare questa patologia
- Scarsa assunzione o aumentata perdita di liquidi: un ridotto flusso di urine favorisce il ristagno, e quindi la precipitazione di sali
- Età: i calcoli renali si formano soprattutto tra i venti e i quarant'anni
- Acidità delle urine
- Familiarità
- Infezioni croniche delle vie urinarie
- Ipertiroidismo e iperparatiriodismo
- Etnia: l’incidenza è maggiore nella razza bianca e asiatica
- Clima: il caldo estivo, con la conseguente perdita di liquidi, può aumentare la concentrazione delle urine e la precipitazione dei sali
Forme dei calcoli renaliEsistono quattro tipi distinti di nefrolitiasi:
1) calcoli di calcio (80%), causati da eccesso di calcio e iperattività delle ghiandole paratiroidi
2) calcoli di acido urico (5%), da elevata produzione di acido urico, e urine acide
3) calcoli di cistina (2%), da cistinuria
4) calcoli di struvite, da urine alcaline
Sintomi dei calcoli renaliSe un calcolo non si smuove e non ostruisce il flusso urinario, dovrebbe essere completamente asintomatico. Alcuni pazienti, però, pur non soffrendo di coliche avvertono dei lievi disturbi premonitori, come bruciore e stimolo frequente a urinare.
Quando il calcolo causa ostruzione, possono verificarsi le coliche. Generalmente queste si presentano con un dolore intenso ed improvviso al fianco, che poi s’irradia anteriormente verso l'inguine. In alcuni casi le coliche si associano a dolore testicolare o al grande labbro.
Se il calcolo si muove scendendo nell'uretere fino ad avvicinarsi alla vescica, possono aggiungersi altri sintomi, come:
- Presenza di sangue nelle urine (ematuria)
- Abbondante sudorazione
- Tachicardia
- Affanno
- Febbre
- Ipertensione
- Nausea
- Diarrea
Le cureIl trattamento della colica renale si basa sulla somministrazione di farmaci antispastici e analgesici, in modo da cercare d’interrompere il circolo vizioso dolore-spasmo-dolore.
Per favorire l'eliminazione del calcolo si ricorre spesso al cosiddetto "colpo d'acqua". Tecnica che consiste nel far bere velocemente al paziente più di un litro d’acqua. In questo modo si scatena una potente spinta urinaria che facilita l'espulsione del calcolo.
Nel caso tale metodica empirica non sia risolutiva, si può fare ricorso ad altre tecniche per frantumare ed eliminare i calcoli:
- Litotrissia extracorporea, che utilizza le onde d’urto
- Uretrorenoscopia, ultrasuoni o raggio laser attraverso una piccola sonda transuretrale
- Litrotissia percutanea, riduzione meccanica per mezzo di uno strumento inserito attraverso un piccolo foro nel fianco
- Chirurgia
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