Il reflusso esofageo si conclama come patologia quando assume una frequenza tale da superare le difese proprie della mucosa esofagea.
Si verifica a causa del cedimento dello sfintere esofageo inferiore. Il materiale che risale dallo stomaco e va a irritare le mucose dell’esofago consiste negli acidi contenuti nei succhi gastrici e, in certi casi, anche in parte delle sostanze biliose. Elementi che, in entrambi i casi, danneggiano in modo rilevante l’esofago.
La diagnosi viene formulata tramite endoscopia e con la misurazione del Ph esofageo.
Questa patologia negli ultimi anni si è molto diffusa, specie nei paesi occidentali. In Italia ne soffre un individuo su tre.
Le cause del reflusso esofageo
Le cause sono generalmente individuabili in una malformazione, piuttosto che in un cattivo funzionamento, del cardias, la valvola che separa stomaco ed esofago. Il difetto può essere imputato a fattori genetici, quindi malformazioni congenite o precedenti casi in famiglia.
Anche il diaframma, teso tra torace e addome, contribuisce alla tenuta di questo meccanismo e, nel momento in cui un segmento dell’esofago addominale si sposta verso l’alto, si attua una circostanza irregolare detta ernia iatale. È un’anomalia che non determina ma favorisce il reflusso esofageo ed è spesso collegata a complicanze.
La capacità di chiusura dell’anello esofageo può essere compromessa da:
- Eccessiva pressione addominale: avviene per esempio in soggetti obesi o in sovrappeso; nella gravidanza avanzata; nell’uso di indumenti che costringono all’altezza del giro vita.
- Alterazione della motilità esofagea
- Scorretto stile di vita: L’azione chimica di alcuni alimenti, di alcuni farmaci e l’abitudine al fumo sono accertate come circostanze influenti.
Forme di reflusso esofageo
Esistono sostanzialmente tre forme di reflusso esofageo:
- Reflusso fisiologico: un evento che riguarda tutti i bambini nel primo anno di vita.
- Reflusso sintomatico: legato a comportamenti errati.
- Reflusso patologico: la vera e propria patologia.
Sintomi del reflusso esofageo
I sintomi del reflusso esofageo sono molteplici ma il più eclatante è un fastidioso bruciore che nasce dallo stomaco e raggiunge la gola. Il reflusso si verifica principalmente dopo i pasti e viene favorito dalla posizione orizzontale.
Oltre ai sintomi tipici, come pirosi e rigurgito, è stata accertata la correlazione tra questa patologia e la faringite e la laringite catarrale cronica, in quanto conseguenze del reflusso.
Le cure
Le cure di primo intervento riguardano un cambiamento nello stile di vita che provoca la patologia. Quindi, eliminazione degli alimenti che interferiscono con il tono dello sfintere esofageo, riduzione del peso corporeo in caso di eccesso, abbandono di cinture o di un tipo di abbigliamento che costringa la vita, astensione dal fumo e dall’alcol.
In concomitanza con questi accorgimenti si interviene con una terapia farmacologia impostata su antiacidi, protettori della mucosa, regolatori della motilità del tubo digerente, inibitori della pompa protonica.
In condizioni di continue recidive e resistenza ai farmaci si ricorre all’intervento chirurgico per ripristinare la funzione dell’anello esofageo.
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