La prostatite consiste nell’infiammazione della ghiandola prostatica. Si tratta di una malattia che colpisce circa il 10 % degli uomini sessualmente attivi.
La prostata è la ghiandola che svolge funzioni di:
- Difesa dei testicoli e del condotto urinario superiore;
- Produzione di liquido spermatico;
- Distruzione ed eliminazione degli spermatozoi vecchi (che hanno, cioè, più di 30 ore).
La prostatite è una malattia che mette a rischio le normali funzionalità della prostata, compromettendone il corretto funzionamento.
Le cause della prostatite
I fattori che scatenano la prostatite sono molteplici e talvolta possono agire contemporaneamente, dando luogo a diverse forme di prostatite. Le principali cause della prostatite possono essere:
- Microrganismi: germi e batteri, che risalgono il condotto urinario e si depositano nella prostata. Costituiscono la causa più comune e diffusa di prostatite.
- Alimentazione: un’alimentazione scorretta o irregolare può intossicare l’organismo; anche la prostata risente di tale intossicazione, con il rischio di perdere alcune delle sue funzioni.
- Disfunzioni intestinali: irregolarità nell’evacuazione e problemi all’intestino possono causare congestione pelvica e conseguente infiammazione della prostata.
- Fumo: la nicotina è un vasocostrittore. Questo significa che l’afflusso di sangue all’organo sessuale maschile può essere reso difficoltoso o quasi assente. In assenza di flusso sanguigno, la spermiogenesi e l’attività della prostata possono essere compromesse.
- Stress: la tensione favorisce la diminuzione delle difese dell’organismo.
- Astinenza eiaculatoria: la mancata eiaculazione per lunghi periodi fa sì che il liquido spermatico vecchio non venga espulso, così da aumentare i residui tossici che possono essere dannosi per la prostata.
- Patologie uretrali o prepuziali: le infezioni a carico dell’uretra possono estendersi alla prostata. Allo stesso modo anche le disfunzioni prepuziali (fimosi e parafimosi) possono condurre a processi infiammatori che coinvolgono anche la prostata.
- Patologie neurali: disfunzioni neurali possono ridurre o eliminare gli stimoli nervosi responsabili del normale funzionamento della prostata.
Forme di prostatite
La prostatite può manifestarsi in diversi modi, a seconda della causa che l’ha scatenata, alla sintomatologia e al tipo di cure richieste. La prostatite è classificata in:
- Tipo I – Prostatite acuta batterica: prostatite causata da batteri, di durata non lunga.
- Tipo II – Prostatite cronica batterica: la causa è sempre di origine batterica, ma questo tipo di prostatite si differenzia dal primo perché prolungata nel tempo. È una malattia relativamente rara (meno del 5% dei pazienti con problemi prostatici).
- Tipo III – Prostatite cronica abatterica: chiamata sindrome dolorosa pelvica cronica (CPPS), è caratterizzata da durata prolungata nel tempo e da cause di origini non batteriche. Spesso è legata a disfunzioni intestinali o a scorretta alimentazione.
- Tipo IV – Prostatite asintomatica/iposintomatica: forma di prostatite in cui vi è assenza totale o quasi totale di sintomatologia.
Sintomi della prostatite
I sintomi si differenziano a seconda del tipo di prostatite di cui il paziente è affetto:
- Tipo I – Prostatite acuta batterica: i sintomi più comuni sono febbre, brividi, dolore alla schiena e alle zone genitali. Spesso si accusa minzione frequente e urgente, talvolta accompagnata da bruciore e senso di fastidio. Possono presentarsi anche capacità erettiva ed eiaculatoria insufficienti a causa dell’infiammazione batterica, che può estendersi ai testicoli.
- Tipo II – Prostatite cronica batterica: come quella acuta, la prostatite cronica batterica presenta sintomi quali febbre, dolore e fastidio alle zone genitali, anche in fase di minzione, difficoltà eiaculatoria ed erettiva. Essendo però prolungata nel tempo, chi è affetto da prostatite cronica batterica può andare incontro ad una serie di complicazioni come cistiti, varicocele causato da congestione pelvica o disfunzioni nella produzione spermatica.
- Tipo III – Prostatite cronica abatterica (CPPS): prostatite caratterizzata da dolore pelvico di origine ignota, della durata ininterrotta di almeno 6 mesi, con periodi di miglioramento alternati a periodi di ricaduta. Il dolore può estendersi al retto e ai glutei, rendendo a volte fastidioso lo stare seduti. Dolore addominale, pelvico e muscolare, bruciore costante all’interno del pene possono denotare un aggravamento della malattia. L’eiaculazione può essere dolorosa a causa della contrazione della prostata. Spesso si risconta anche un’ipersensibilità del glande.
- Tipo IV – Prostatite asintomatica/iposintomatica: solitamente i pazienti non accusano dolori o disturbi all’apparato urogenitale se non qualche saltuario deficit erettile e ipersensibilità del glande. In questo caso la prostatite può essere diagnosticata soltanto tramite accurati esami (ecografia prostatica e testicolare, spermiogramma, talvolta esame istologico della prostata attravrso la biopsia).
Le cure
Le cure per la prostatite si differenziano parzialmente in relazione al tipo di prostatite di cui il paziente è affetto. Genericamente, però, la terapia si basa sulla somministrazione di antibiotici e sul controllo dell’alimentazione.
Di seguito le indicazioni più specifiche ad ogni tipo di prostatite:
- Tipo I – Prostatite acuta batterica: questo tipo di prostatite prevede la somministrazione di antibiotici; la scelta dell’antibiotico deve essere appropriata allo specifico batterio che ha causato l’infezione. A questo scopo è necessario effettuare esami mirati per l’analisi dei batteri. Alla terapia antibiotica può associarsi una cura con analgesici (in caso di dolore) accompagnata da abbondante idratazione.
- Tipo II – Prostatite cronica batterica: anche in questo caso la cura più appropriata è a base di antibiotici. La terapia antibiotica può prolungarsi nel tempo (4-8 settimane) perché la prostatite cronica richiede maggior tempo per la guarigione.
- Tipo III – Prostatite cronica abatterica (CPPS): secondo recenti studi, la causa scatenante della prostatite cronica abatterica è lo stress. Per questo motivo la terapia si basa su massaggi e tecniche di rilassamento per rilassare i muscoli colpiti. Rilassamento dei muscoli pelvici e anali, massaggi esterni e fisioterapia interna (per via anale) sono le tecniche maggiormente usate per la cura di questo tipo di prostatite.
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