La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome) è la forma più frequente di disturbo respiratorio durante il riposo.
Essa è caratterizzata dal collasso delle vie aeree superiori con chiusura parziale o completa dell'ipofaringe, seguita da sforzi inspiratori atti a permettere nuovamente il passaggio dell'aria.
Questa patologia è diagnosticata nel 4% degli uomini e nel 2% delle donne, appartenenti alla popolazione generale inclusa nella forbice di età tra i 30 e 60 anni. Un’incidenza più alta, intorno all'11%, si registra invece nei soggetti oltre i 60 anni.
I numeri, però, dovrebbero essere tutti rivisti, dato che la sindrome è ampiamente sottodiagnosticata. La sonnolenza diurna, sintomo principale della OSAS, frequentemente viene confusa con una semplice stanchezza. E la percezione di un vero problema dipende spesso dall’attenzione del partner, infastidito dall’eccessivo russamento o testimone delle pause respiratorie.
Le cause dell’OSAS
Nel caso della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno non è corretto parlare di cause, bensì di fattori predisponenti.
I soggetti più a rischio presentano:
• Forte russamento
• Sovrappeso
• Ipertensione
• Anomalie nasofaringee, come l’ipertrofia adenotonsillare e la deviazione del setto nasale
• Familiarità
Altri fattori, meno frequenti, consistono in: ipotiroidismo, acromegalia, tabagismo, alcolismo e assunzione di sedativi.
Forme di OSAS
Le diverse forme di OSAS si distinguono in base alla gravità della patologia.
Questa suddivisione si ottiene tramite l’utilizzo del polisonnografo, un apparecchio in grado, tra le altre cose, di:
• Rilevare e classificare, secondo un indice internazionale, apnee totali e parziali (ipopnee)
• Permettere la classificazione delle apnee in centrali, ostruttive e miste
• Calcolare la desaturazione di ossigeno
• Evidenziare le alterazioni del ritmo cardiaco
• Riconoscere la fase del sonno durante la quale gli eventi hanno luogo
La sindrome delle apnee ostruttive nel sonno si distingue in tre gradi:
• Lieve
Indice di apnea-ipopnea 5-14.
Saturazione di ossigeno superiore o pari all'86%.
Sonnolenza diurna poco presente.
• Moderato
Indice di apnea-ipopnea 15-30.
Saturazione di ossigeno 80-85%.
Frequenti episodi di sonnolenza, con inevitabile ricaduta sulla qualità della vita sociale e professionale.
• Grave
Indice di apnea-ipopnea >30.
Saturazione di ossigeno inferiore o uguale al 79%.
Episodi di sonnolenza quotidiani anche nel corso di attività fisiche che richiedono un certo grado di attenzione.
Sintomi dell’OSAS
I sintomi più frequenti sono:
• Il russamento che da solo è poco indicativo, ma diventa più specifico se accompagnato da pause respiratorie
• La sonnolenza diurna, dovuta alla scarsa qualità del sonno
Le cure
Per curare la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno si può intervenire su diversi fronti.
Prima di ogni cosa bisogna prendere delle specifiche misure comportamentali: seguire un regime alimentare equilibrato e ipocalorico atto a dimagrire, evitare l'assunzione di alcool e sedativi prima di coricarsi, limitare o eliminare del tutto il fumo, coricarsi e alzarsi a orari costanti.
Nei casi più gravi, in cui dimagrimento e il miglioramento dell’igiene del sonno non siano sufficienti, è bene intervenire con la ventilazione meccanica a pressione positiva, possibile grazie a un apparecchio denominato CPAP (Continuous Positive Airway Pressure). Questo insuffla nel naso aria a pressione positiva costante, mantenendo in questo modo le vie aeree superiori sempre pervie.
A questo trattamento se ne può affiancare anche uno farmacologico atto a ridurre l’eccessiva sonnolenza diurna.
I pazienti che presentano anomalie anatomiche nasofaringee possono essere sottoposti a trattamenti chirurgici risolutivi.
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