Il morbo di Paget è una malattia cronica delle ossa caratterizzata da un disturbo nel normale processo di rimodellamento osseo. Un osso normale possiede un meccanismo sincronizzato di distruzione – formazione dell’osso (ad opera rispettivamente degli osteoclasti e degli osteoblasti) che è fondamentale per il mantenimento dei livelli di calcio nel sangue. Nel morbo di Paget, il rimodellamento non è sincronizzato e, come risultato, l’osso è deforme, ingrossato, non abbastanza denso e incline alla rottura. Il morbo di Paget colpisce soprattutto in età adulta ed è rarissimo durante l’infanzia o in età giovanile.
Le cause del morbo di Paget
La causa scatenante del morbo di Paget non è stata ancora identificata, ma di recente alcuni geni sono stati associati alla malattia, in particolare il gene sequestosoma 1 sul cromosoma 5. L’infezione di un virus potrebbe essere alla base dell’innesco del morbo di Paget nelle persone che hanno ereditato la predisposizione genetica a sviluppare la malattia.
Sintomi del morbo di Paget
Il morbo di Paget di solito non causa sintomi e si scopre accidentalmente quando si fanno le lastre per altri motivi; tuttavia, la malattia può causare dolore alle ossa, deformazioni, fratture o artriti. Le ossa più colpite dal morbo sono la spina dorsale, il femore, il bacino, il cranio, la clavicola e l’omero. Se le ossa si ingrandiscono, possono toccare i nervi vicini provocando torpore o formicolio; perdita della vista, mal di testa o difficoltà nell’ascolto sono dei sintomi riscontrabili nel caso le ossa delle testa siano affette dal morbo di Paget e vadano quindi ad interferire con i nervi adiacenti.
Le cure
Il trattamento del morbo di Paget è diretto al controllo della malattia e delle sue eventuali complicazioni. Se gli esami del sangue mostrano che i livelli di calcio nel sangue sono nella norma, allora potrebbero servire solo degli antidolorifici in caso di dolore. La deformazione di alcune ossa potrebbe richiedere l’utilizzo di scarpe ortopediche, mentre l’intervento chirurgico diventa necessario in caso di fratture o deformazioni più serie. Prima di sottoporre un paziente a intervento, sarebbe opportuno trattare la malattia con farmaci come bifosfonati e calcitonina, che riducono il rischio legato alle complicazioni chirurgiche, incluso il sanguinamento.
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