Se oggi nel linguaggio comune quando si parla di infarto, si sottintende quello che colpisce il cuore (infarto miocardico); in realtà l’infarto comprende tutti i casi di necrosi di un tessuto per ischemia, ovvero quando le arterie non portano più il necessario afflusso di sangue a un tessuto o a un intero organo.
Le cause dell’infarto
Le cause dell’infarto possono essere molteplici, ma essenzialmente si possono distinguere in tre grandi gruppi:
- Fattori di rischio non modificabili: sono tutti quelli che non dipendono dalla volontà dell’individuo, bensì da cause genetiche come l’età (dopo i 50 anni l’individuo è maggiormente predisposto all’infarto) o la familiarità (se in famiglia ci sono stati casi d’infarto è facile che il soggetto in questione sia più portato a essere vittima di questa malattia), oppure da cause esterne quali stress e ambiente.
- Fattori di rischio modificabili: sono quelli che possono essere evitati volontariamente dal soggetto per prevenzione, come fumo (anche passivo), alimentazione scorretta ed eccessivamente ricca di grassi, stile di vita sedentario, obesità, abuso di sostanze stupefacenti o alcool.
- Fattori di rischio intermedi: sono tutti quelli che si manifestano come conseguenza del protrarsi nel tempo di cattive abitudini. I più rilevanti sono ipertensione, diabete, aumento del livello di trigliceridi e colesterolo nel sangue.
Forme di infarto
Le forme più frequenti di infarto sono:
- Infarto cerebrale: mancato afflusso di sangue al cervello, è spesso causa di ictus;
- Infarto del miocardio: mancato afflusso di sangue al cuore;
- Infarto intestinale: mancato afflusso di sangue all’intestino o a una parte di esso;
- Embolia polmonare: ostruzione della circolazione di sangue nei polmoni.
I sintomi dell’infarto
Saper riconoscere i sintomi dell’infarto è essenziale per intervenire in tempo ed eventualmente salvare la propria vita o quella degli altri. L’infarto può manifestarsi all’improvviso e i sintomi possono essere più o meno evidenti. Tra questi un dolore al petto, senso di oppressione, nausea, respiro corto, difficoltà motorie, sudori freddi, improvvisa debolezza, paralisi di una parte del corpo (braccia, parte del viso), difficoltà di parola, confusione.
Le cure per l’infarto
Nel caso dell’infarto la parola d’ordine è la tempestività nelle cure: infatti, l’intervento immediato con terapie specifiche è essenziale. La soluzione più accreditata è la trombolisi, ovvero la dissoluzione del trombo che ha bloccato il normale flusso sanguigno per permettere nuovamente l’irrorazione dell’organo interessato.
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