Partiamo dal presupposto che gli uomini sono sempre smaniosi di provare e sperimentare posizioni acrobatiche, particolari e maliziose, per cui spesso perdono anche la bellezza della semplicità.
La posizione missionaria è classica, d’accordo, ma possiede delle peculiarità uniche: una su tutte è lo stretto contatto fisico e la possibilità di guardarsi negli occhi durante l’amplesso, baciarsi e tenersi stretti. È molto romantica, sensuale e passionale, ma è anche in grado di regalare un piacere intenso a entrambi i partner.
Molto spesso si pensa alla posizione missionaria come a una semplice sovrapposizione di corpi scanditi da un movimento ritmico e noioso: niente di più sbagliato! Esistono una serie di varianti che posseggono una forte carica erotica.
Sono, infatti, molto importanti, per la donna, la posizione delle gambe e il movimento dell’uomo.
Il problema, nella missionaria, è che il clitoride viene poco stimolato, per cui si prova meno piacere rispetto, ad esempio, quando si pratica l’Amazzone (lui sta sotto).
Le soluzioni però ci sono: una è quella di interporre le mani tra i due corpi e stimolare direttamente il clitoride, oppure di suggerire a lui di alternare spinte profonde con penetrazioni lievi ma molto rapide, che stimolino il clitoride e le piccole labbra.
Se si pone un cuscino sotto i reni o sotto le natiche, si può rendere più profonda e piacevole la penetrazione, per entrambi, così come la donna esalta le sensazioni se tiene le gambe protese verso l’alto oppure se piega le ginocchia, avvolgendo con le gambe il tronco dell’uomo: quest’ultima posizione permette una maggiore dilatazione della vagina.
Il missionario è preferito dagli uomini tradizionalisti, che vogliono mantenere e decidere il ritmo del rapporto e hanno la tendenza a dominare anche nella coppia. Per loro è una posizione comoda, nel senso che permette di gestire le tempistiche, cioè di regolare il ritmo e quindi anche il raggiungimento dell’orgasmo.
Per aumentare l’attrito del pene sul clitoride la donna può afferrare le natiche dell’uomo (oppure esercitare pressione con i piedi sulla sua schiena) e spingere il suo bacino verso di lei, in modo da guidarlo nella profondità e nella velocità della penetrazione.
Lo svantaggio che presenta il missionario si traduce nella scarsa possibilità di movimento per la donna, perché il bacino è bloccato dal corpo del compagno; inoltre è sconsigliata in caso di gravidanza o di dolori articolari, visto che i movimenti da compiere sono intensi e profondi.
Che dire, quindi, le possibilità di vivacizzare la posizione del missionario ci sono e permettono di provare anche un piacere molto intenso: spesso non è solo la posizione che rende speciale un rapporto sessuale, ma anche il coinvolgimento emotivo, la passione e lo spirito di iniziativa.
Curiosità: il termine “missionario” affonda le sue radici nelle isole del Pacifico del sud agli inizi del ‘900, dove gli indigeni, molto fantasiosi nell’eseguire le diverse posizioni sessuali, osservarono che i missionari cristiani erano invece soliti consumare i rapporti secondo quella che veniva considerata l’unica posizione approvata dagli stessi missionari, cioè con l’uomo disteso sulla donna.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.