Io partirei da un presupposto fondamentale: il matrimonio ci deve essere, sia esso in forma laica o religiosa; sposarsi rappresenta una tutela legale per il partner e per eventuali figli, in futuro. Spesso viene trascurato questo particolare importante, soggiogato da consuetudini forzatamente anticonformiste. Chi proprio non sopporta la cerimonia nuziale e tutto quello che la precede e la segue, può tranquillamente andare in comune con due testimoni, sposarsi e tornare alla propria vita normale.
Matrimonio subito?
Fino a venti anni fa era davvero raro che una coppia prendesse la strada della convivenza; chi lo faceva era considerato “strano”, moderno! Ora invece, sia per necessità economiche che di buonsenso, i ragazzi stanno assumendo la tendenza a provare una vita in comune prima di sancirla, legalmente o religiosamente.
Sposarsi subito è un vero e proprio rischio, anche se credi che non possano esserci ostacoli nella tua relazione perfetta. Condividere ogni momento della tua vita con un’altra persona è bellissimo, benché destabilizzante. Cambia tutto: orari, diritti e doveri, consuetudini, piccole manie. Tutte cose impossibili da prevedere, e da pensare, se prima non le vivi. D’altronde la convivenza è gratuita, non vincolante e lascia meno strascichi (legali soprattutto) rispetto a un matrimonio.
Problemi del matrimonio e della convivenza
Ambedue le soluzioni presentano però diversi problemi iniziali, alcuni dei quali comuni: molte persone, ad esempio, non sono abituate a condividere spazi e tempi, per cui trovano frustrante dover trovare dei compromessi (matrimonio e convivenza si alimentano con i compromessi) e quindi rendono instabile il rapporto.
Il matrimonio diretto, se da un lato è emozionante perché stuzzica la curiosità e la fantasia sulla futura convivenza (che quindi diventa un’esperienza nuova e molto attesa), dall’altro rischia seriamente di essere una grande delusione: quanti divorziano poco dopo le nozze? O peggio, quanti ancora restano insieme per motivi economici o perché spinti da un’etica religiosa che li mostrerebbe oltraggiosi agli occhi degli altri e di se stessi?
Alcuni problemi legati al matrimonio e alla convivenza sono molto semplici, dettati soprattutto dall’inesperienza di entrambi e causati magari dal calzino di lui lasciato costantemente in sala o dalla divisione dei lavori domestici. Un altro problema, invece ben più complesso, è quello della comunicazione, perché in molti si accorgono da subito che in realtà passare troppo tempo insieme non è poi così bello come si credeva; ci sono pochi argomenti in comune, un risicato piacere nel conversare tra di voi e una disponibilità all’ascolto dettata solo dall’abitudine.
Quando si inizia a vivere insieme, inoltre, è facile innervosirsi e dare in escandescenze, a causa della molteplicità di problemi e di impegni che vivendo con i tuoi genitori non avevi affatto considerato: le bollette da pagare, la casa da pulire, i pasti da cucinare, le lavatrici, i panni da stirare..in più i soliti impegni.
Capitolo amici e amiche: lui è abituato alle uscite, anche organizzate all’ultimo minuto, a te questo non va giù, magari per gelosia o perché vivere insieme significa per te passare più tempo insieme. La situazione inversa potrebbe vedere te nei suoi panni. Rinunciare agli amici mai, ci vuole solo buon senso da ambedue le parti. Chi frena deve allentare un po’ le briglie, chi spinge invece deve prendere coscienza di dover frenare un po’.
Una coppia solida può tranquillamente riuscire a superare questi problemi, parlandone e trovando i giusti compromessi.
Vivere insieme, matrimonio o convivenza, è bellissimo, non rovinate tutto per orgoglio, ma ascoltate e soprattutto comunicate al partner ogni stato d’animo e ogni perplessità.
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