Si parla tanto di sesso, ma sulla sessualità maschile quanto ne sappiamo veramente? Spesso si tende a “sottovalutarla”, cioè a considerarla meno complicata ed emotiva di quella femminile. E in definitiva, quindi, meno degna di interesse. Ma è proprio così o è il solito luogo comune? Vediamo di approfondire un po' l'argomento!
Dal punto di vista fisiologico-medico...
Da un punto di vista puramente fisiologico la sessualità maschile, così come quella femminile, è il risultato dell'intreccio di diversi meccanismi psicofisici.
Nell'uomo la fase iniziale, ovvero quella del desiderio e dell'eccitazione, pare essere più soggetta all'influenza degli stimoli visivi di quanto non sia nella donna.
Anche il coinvolgimento emotivo e affettivo ha una sua importanza, ma l'aspetto corporeo/visivo è senza dubbio più incisivo nell'avviare l'eccitazione maschile e nel determinare quindi l'erezione. Durante il rapporto sessuale, il momento di massima eccitazione (orgasmo) provoca contrazioni muscolari che portano all'eiaculazione (emissione dello sperma). Dopo l'orgasmo, l'uomo perde l'erezione ed è necessario che passi un certo lasso di tempo (chiamato periodo refrattario: varia da soggetto a soggetto, anche in relazione all'età) perché possa averne un'altra. A differenza delle donne, quindi, gli uomini non possono avere orgasmi in successione.
Il desiderio sessuale maschile è più forte di quello femminile?
In teoria sì, perché alla base del desiderio sessuale c'è il testosterone. E gli uomini producono quest'ormone in quantità molto maggiori rispetto alle donne. Tuttavia, è anche vero che il corpo femminile è meno in grado di “tollerare” il testosterone: pertanto, sebbene ne venga prodotto meno, ha comunque effetto anche sul desiderio femminile, che non è detto sia necessariamente meno intenso di quello maschile. Senza dubbio le capacità maschili di eccitarsi e di prepararsi al rapporto sono però più “costanti” di quelle femminili (le donne sono maggiormente soggette agli sbalzi ormonali causati dal ciclo) e questo ha anche delle spiegazioni evolutive: se l'uomo non fosse sempre pronto all'accoppiamento e bisognasse aspettare che il suo desiderio vada a coincidere con quello femminile, sarebbe molto più difficile procreare!
Tuttavia il desiderio maschile non funziona di certo solo in modo meccanico e “tecnico”: come per le donne, anche per gli uomini conta parecchio l'atmosfera dell'incontro, l'atteggiamento della partner, la sua capacità di stimolare fantasie e immaginazione, etc. Tutti questi elementi possono fare la differenza e rendere l'incontro sessuale più soddisfacente e ricco di significato anche per l'uomo.
Un altro mito da sfatare è quello secondo il quale la sessualità maschile sia maggiormente orientata alla ricerca del proprio piacere senza tenere in debita considerazione quello della partner. Questo può essere vero solo nel caso in cui l'uomo viva il rapporto semplicemente come un bisogno fisico da soddisfare e non sia minimamente coinvolto emotivamente dalla partner. Ma in linea di massima anche per gli uomini il sesso è anzitutto scambio: pertanto gran parte della gratificazione sessuale maschile deriva anche dal percepire l'appagamento femminile. In questo, quindi, gli uomini sono molto meno egoisti di quanto si potrebbe pensare.
Sesso e tenerezza negli uomini
Un altro aspetto negativo che viene spesso attribuito alla sessualità maschile è quello di essere troppo scollegata dalla dimensione affettiva e dalla tenerezza: in altre parole, gli uomini vengono spesso accusati di essere eccessivamente interessati al sesso e poco alle coccole e alla tenerezza. In realtà non è proprio così, perché per un uomo la sessualità è anche un modo per esprimere il proprio attaccamento affettivo alla compagna. E soprattutto fare sesso con regolarità gli permette di diventare anche più tenero e affettuoso! Questo succede perché durante l'orgasmo viene rilasciato un ormone - l'ossitocina - che rende più empatici e quindi più disponibili alle effusioni e alla dolcezza (non per nulla è chiamato “ormone delle coccole”).
L'ansia da prestazione
Parlando di sessualità maschile è bene citare anche un problema che non pochi uomini, giovani e meno giovani, si trovano ad affrontare nel corso delle loro esperienze sessuali: l'ansia da prestazione.
Si tratta di un disagio tipicamente maschile perché alcuni uomini percepiscono ancora l'atto sessuale come una prova e si sentono ansiosi pensando alle aspettative della partner e temendo di non essere all'altezza. Per questi uomini la sessualità diventa un terreno di valutazione delle proprie capacità: non solo di quelle prettamente erotiche, ma anche del proprio valore come persona e come uomo. Per evitare che ne risenta troppo l'autostima, è bene affrontare sul nascere problemi di questo genere rivolgendosi ad un sessuologo e parlandone apertamente con la partner.
Un disturbo come l'ansia da prestazione fa capire come anche la sessualità maschile sia molto influenzata dalla psiche e dai condizionamenti sociali/culturali.
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