A volte ci si lega a qualcuno irrazionalmente. Basta un attimo, un vero colpo di fulmine, e i nostri sentimenti iniziano a germogliare. L’amore a prima vista non è più una leggenda metropolitana: a confermarlo è stato uno studio scientifico che spiega i meccanismi dei legami affettivi.
Gli studi
A scapito di ogni scettico, l’amore a prima vista è un dato reale. Ad affermarlo sono stati degli studi intrapresi dal punto di vista chimico e antropologico. Secondo i ricercatori dell’università di Chicago e di Ginevra, appunto, l’empatia che ci lega sentimentalmente a qualcuno esiste davvero. Che l’amore sia duraturo o meno è un’altra questione: ciò su cui si sono focalizzati gli scienziati è la veridicità del colpo di fulmine.
La ricerca condotta dai ricercatori dell’università di Chicago è stata pubblicata sulla rivista “Psychological Science”. La tesi ruotava attorno alla domanda che si pongono tutti gli inguaribili romantici: “Il colpo di fulmine esiste davvero?”. Tutto nasce dall’incontro di due sconosciuti, i quali rispondono inconsciamente a uno stimolo visivo. La risposta sta nello sguardo e, più precisamente, dove si guarda la persona che abbiamo di fronte. L’esito di questo primo incontro può dire molto del rapporto che potrebbe germogliare tra due estranei.
Come scocca la scintilla
È proprio vero che “la bellezza sta negli occhi di chi guarda”? I ricercatori dicono di sì. L’amore a prima vista, infatti, è il risultato di un incrocio di sguardi. Secondo Stephanie Ortigue, docente della Syracuse University, Cupido scocca la freccia in appena 0,2 secondi. Il colpo di fulmine è davvero repentino e a generarlo è il nostro inconscio.
Ciò che distingue una semplice attrazione fisica dall’amore a prima vista è il punto in cui si tende a guardare l’altra persona. Coloro che si fissano direttamente negli occhi gettano le basi per un sentimento profondo. Chi volge lo sguardo verso altre parti del corpo, invece, risponde solamente a una pulsione sessuale.
La scintilla scocca non appena ci perdiamo negli occhi di qualcun altro, specie se ci si sofferma sullo sguardo in modo involontario. Nell’arco di appena qualche decimo di secondo, questo sentimento attiva ben 12 aree del cervello che rilasciano sostanze euforiche. L’adrenalina e la dopamina, giusto per citarne alcune, sarebbero quindi alla base del famoso colpo di fulmine.
I 3 segnali dell’amore a prima vista
A confermare questo sentimento profondo, che può instaurarsi tra due estranei, sono tre fattori distinti che percepisce il nostro cervello. Il primo segnale è l’empatia, che gergalmente si traduce nel sentirsi sulla stessa lunghezza d’onda. Si tratta di un legame automatico che avviene tra due persone compatibili tra loro.
Il secondo fattore è dovuto all’attrazione fisica, un effetto dell’impatto visivo che avviene naturalmente nel cervello. In questo caso la pulsione sessuale è comunque presente, benché sia in perfetto equilibrio con la parte sentimentale.
L’ultimo segnale è quello che conferma definitivamente l’amore a prima vista, cioè l’apprezzamento della personalità. A differenza dell’empatia, in questo caso si instaura un confronto diretto tra i due estranei esprimendo il proprio carattere. L’attrazione verso questo fattore genera ulteriore desiderio che, dal punto di vista effettivo, si traduce in colpo di fulmine.
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