Molti uomini hanno l’incubo dell’eiaculazione precoce mentre, d’altro canto, ci sono donne che si lamentano perché il partner “dura” troppo a lungo e il rapporto sessuale si riduce a una estenuante ginnastica.
Ma qual è il giusto compromesso?
Quanto deve durare il rapporto sessuale per essere appagante e non sfociare nella ripetizione monotona? Su questo dilemma che divide uomini e donne è intervenuta la scienza. Uno dei più famosi studi in materia è stato condotto in Pennsylvania, da un team di ricerca del Behrend College di Erie.
Il risultato potrebbe stupire: un rapporto sessuale deve durare dai 3 ai 13 minuti, né di meno né di più. Ovviamente sono esclusi i preliminari.
Un sondaggio condotto prima della ricerca aveva evidenziato come uomini e donne si aspettassero un rapporto di almeno mezz’ora. La discrepanza tra aspettative e realtà ci mostra come i parametri di riferimento della durata dei rapporti sessuali siano poco realistici. Per arrivare a questo risultato è stata analizzata proprio la diversa percezione della durata del rapporto e l’effettiva latenza eiaculatoria maschile. È stato poi chiesto il parere di trentatré rappresentanti della Società di sessuologia e ricerca degli Stati Uniti e del Canada.
Ovviamente questo limite temporale non va interpretato troppo alla lettera: l’obiettivo degli scienziati era al contrario quello di tranquillizzare gli uomini che soffrono di ansia da prestazione. Non c’è niente di meno erotico che tenere il cronometro sott’occhio mentre si fa l’amore! Certo sapere che il limite minimo è di 3 minuti può far tirare un sospiro di sollievo a molti uomini. In realtà la durata perfetta è quella compresa tra i 7 e i 13 minuti ma anche 3 sono stati considerati sufficienti.
In base ai quattro parametri considerati, ossia adeguato, auspicabile, troppo breve e troppo lungo, i risultati sono i seguenti: un amplesso compreso tra i tre e i sette minuti è adeguato, tra i sette e i tredici auspicabile, da un minuto a due troppo breve e infine troppo lungo dai tredici ai trenta minuti.
Aveva quasi indovinato Paulo Coelho quando nel 2003 aveva intitolato il suo libro, dedicato alla biografia di una prostituta, Undici minuti, riferendosi proprio al tempo giusto, a detta dell'autore brasiliano, per raggiungere l’apice del piacere.
Se lo dice la scienza, ci si può affidare: dimenticate i parametri della pornografia e della cultura popolare che impongono a tutti di reggere prestazioni lunghissime e poco realistiche.
Non tutti gli esperti del settore però concordano con i risultati della ricerca: Sandra Byers, psicologa del dipartimento di sessuologia dell'Università del New Brunswick, sostiene che statisticamente uomini e donne vorrebbero degli amplessi più duraturi e che in ogni caso la soddisfazione, non solo maschile, ma anche femminile, non può essere definita cronometro alla mano. In ogni caso va detto che l’intensità di un rapporto è sicuramente primaria rispetto alla durata.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.