Bastano una tastiera e qualche clic per accedere all’amore virtuale. Tramontati i tempi del romanticismo, fatto di chiari di luna, rose rosse e poesie, oggi il sentimento corre sul web. Che promette nuovi incontri, tutti al riparo di uno schermo a cui affidare impulsi, istinti, pensieri.
Dietro un nickname
Internet permette di vincere l’ansia del primo approccio, delle prime parole. Con il computer in mezzo, anche i timidi, gli insicuri hanno una chance. Ci si può lanciare, non si è mai condannati, né prigionieri del proprio aspetto o della propria condizione sociale. Si è protetti dall’anonimato, celati dietro un nickname, uno pseudonimo, che consente di giocare con la propria identità. Dietro Don Giovanni, Marcus, Brigitte si nascondono direttori d’azienda, padri di famiglia, studentesse universitarie in cerca di un brivido, di una novità che possa scuotere il grigiore del quotidiano.
La potenza del sogno
Sul web l’onnipotenza del sogno gioca un ruolo fondamentale. Le fantasie sessuali sono libere di scatenarsi, anche se il passaggio all’atto non è obbligatorio. Ogni deriva diventa possibile, perché i propositi non implicano conseguenze e ci si può disconnettere in qualsiasi momento. Nei forum e nelle messaggerie i sogni erotici si sviluppano grazie a quell’assenza di foto che dischiude il mondo della creazione immaginaria. È così che la virtualità acquista tutta la sua potenza, se è vero che, come dice Freud, «l’oggetto desiderato è tanto più perturbante se non può essere pienamente raggiunto e posseduto».
Differenze di genere
Nell’approccio al web, donne e uomini sono diversi. Le donne chattano per fare nuove amicizie, magari perché sono reduci da un’esperienza negativa. Considerano la chat un luogo di ascolto, dove far circolare il proprio vissuto. Gli uomini tendono invece a richiedere foto e numeri di telefono, deviando la conversazione su argomenti esplicitamente sessuali. Comunque internet convince tutti: dal ragazzino senza esperienze all’uomo sposato, dalla single al pensionato di mezza età. Il web ha un utilizzo ampio, coinvolgendo persone diverse per età, reddito, estrazione sociale.
Amori cliccati
Internet, nella società dei consumi, può anche diventare un sistema compulsivo, una sorta di cassa di risonanza della vita moderna. Sul web si può arrivare a sostituire il reale con il virtuale, amori non vissuti ma cliccati, in un circuito che seda l’ansia e azzera le censure. All’origine di questa spasmodica ricerca si può ipotizzare una profonda insoddisfazione. L’innamorato virtuale vive un’interazione con l’altro alimentata da pochi stimoli, spesso oggetto di proiezione di parti di sé. Per questo, nell’incontro reale prende sovente il sopravvento la disillusione, che riporta, ancora una volta, alla propria solitudine.
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