La
valeriana è una pianta perenne diffusa in tutta Europa. A scopo terapeutico se ne utilizzano quasi esclusivamente la radice e le radichette (le parti basse del fusto). È il
rimedio naturale d’elezione contro l’
ansia, ma è efficace anche contro l’
insonnia proprio grazie alla sua azione sedativa. Era già in uso presso gli Egizi, Greci e Romani per la cura dei disturbi nervosi e di tipo convulsivo.
Proprietà della piantaI principi attivi contenuti nell’estratto di valeriana (acidi valerenici, alcaloidi e valepotriati) agiscono sul
sistema nervoso centrale e in particolare sul sistema nervoso autonomo, che controlla i muscoli involontari, regola lo stato di calma e la qualità/quantità del sonno.
Il rimedio ha un meccanismo d’azione duplice: da un lato, infatti, stimola i recettori del sistema nervoso esercitando un’
azione sedativa, dall’altro aumenta i livelli di GABA, un aminoacido che ha la funzione di combattere lo stress,
allentare lo stato ansioso e
favorire il sonno, aumentando anche l’effetto sedativo della melatonina (sostanza che regola il ciclo sonno-veglia).
Il rimedio naturale è perciò indicato nella cura di tutti quei
disturbi del sistema nervoso come:
- Ansia
- Stress
- Emicrania
- Stati depressivi
- Isterismo
- Irritabilità
- Insonnia
L’estratto di valeriana, oltre ad avere proprietà sedative e ansiolitiche, è anche un ottimo
antispastico poiché rilassa la muscolatura liscia dell’intestino.
DosaggioIn caso di
ansia e stress si consiglia di bere
3 tazze al giorno di
infuso a freddo, da preparare lasciando macerare per 6-7 ore 10 g di radice di valeriana in 200 g di acqua a temperatura ambiente.
In alternativa si può usare l’
estratto secco, la cui dose giornaliera va da 4 a 6 mg per kg di peso corporeo, suddivisa in 2 somministrazioni, al mattino e al tardo pomeriggio.
Se la valeriana è usata per agire sul
sonno, è consigliato lo stesso dosaggio, ma una delle 2 somministrazioni giornaliere deve essere assunta circa mezz’ora prima di mettersi a letto.
ControindicazioniGli effetti della valeriana sono stati paragonati a quelli del diazepam e della cloropromazina, farmaci ad azione ansiolitica e sedativa ma, a differenza di questi medicinali, non provoca stordimento o sonnolenza durante il giorno, perciò non influenza la visione e la prontezza di riflessi durante la guida di mezzi di trasporto o l’utilizzo di macchinari.
Il ricorso a dosaggi elevati, però, potrebbe portare a una sedazione eccessiva: se viene utilizzata a dosi elevate, può causare crisi di tachicardia e moderati danni al fegato, con innalzamento dei valori delle transaminasi e della Gamma-GT. È controindicata in gravidanza e durante l’allattamento e può potenziare l’effetto dei farmaci barbiturici (provocando un’eccessiva sedazione) e interferire con gli antistaminici e le benzodiazepine.
Non va somministrata al di sotto di 6 anni.
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