I globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine del sangue si originano da cellule staminali che risiedono nel midollo osseo. Quando si verifica una proliferazione convulsa di queste cellule si realizza l’insorgenza della malattia.
Se il meccanismo di produzione di questi tre tipi di cellule sanguigne si inceppa accade che non viene più garantita una loro proporzione quantitativa corretta. Accade, infatti, che un gruppo di globuli bianchi, non ancora arrivato alla loro completa maturazione, avvia una riproduzione incontrollata che va a frenare la normale crescita delle altre cellule. Questa azione invasiva dei globuli bianchi diventa lesiva per tutti gli organi che progressivamente ne vengono interessati, in particolar modo milza e fegato.
In questa patologia, a differenza di altre forme di cancro, non vi è la possibilità di delimitare le cellule tumorali in una zona specifica dell’organismo così da poterle rimuovere chirurgicamente. È questo un fattore che aumenta la serietà della malattia.
La gravità della leucemia è correlata alla diffusione e all’interessamento dei vari organi coinvolti.
Le cause della leucemia
Le cause che provocano la leucemia non sono per ora del tutto note. Ci si indirizza essenzialmente su una classificazione dei fattori a rischio, tra questi sono certamente dannose le esposizioni alle radiazioni ionizzanti o a sostanze chimiche come il benzene.
Inoltre, il fumo di sigaretta e alcune patologie come la sindrome di Down, la sindrome di Bloom, l’atassia teleangectasia, elevano il rischio di contrarre la leucemia.
Forme di leucemia
La leucemia viene suddivisa in acuta e cronica in base alla sua velocità di sviluppo.
La leucemia acuta è la più diffusa nell’età infantile; ha una comparsa precoce della sintomatologia e una rapida proliferazione delle cellule tumorali.
La leucemia cronica è più riscontrabile in età adulta, a partire dai 40 anni fino a raggiungere il picco intorno agli 80 anni; le cellule tumorali hanno un accrescimento numerico più rallentato.
Sulla base delle cellule da cui si determina il tumore viene fatta un’ulteriore classificazione. Nella fase di maturazione, le cellule staminali generano cellule di tipo mieloide e cellule di tipo linfoide che determinano quattro tipologie di leucemia: leucemia linfoblastica acuta; leucemia linfoblastica cronica; leucemia mieloide acuta; leucemia mieloide cronica.
Nella leucemia linfatica si ha una sopravvivenza che supera i cinque anni nel 63% dei casi, mentre in quella mieloide si arriva al 26%. In linea generale, la sopravvivenza a cinque anni per ogni forma di leucemia è del 45% negli adulti e del 70% nei bambini.
Sintomi della leucemia
Nella leucemia cronica ci può essere una fase iniziale asintomatica mentre in quella acuta i sintomi si manifestano fino dalle prime fasi della malattia ed evolvono con rapidità verso il peggioramento.
Sulla base del numero e della localizzazione delle cellule tumorali all’interno dell’organismo si avranno manifestazioni come stanchezza; affaticabilità; febbre; dolore osseo e articolare; sudorazione notturna; palpitazioni; perdita di peso; emorragie nasali e gengivali; facilità nel contrarre infezioni; ingrossamento della milza e del fegato; ingrossamento dei linfonodi, soprattutto a livello di collo e ascelle.
Le cure
La terapia è correlata alla forma di leucemia, al suo stadio di evoluzione e alla sua tipologia acuta o cronica.
La chemioterapia e la radioterapia sono i trattamenti più in uso. Le terapie biologiche consistono invece in farmaci, come per esempio l’interferone, che stimolano il sistema immunitario alla distruzione delle cellule tumorali.
Il trapianto del midollo osseo e il trapianto di cellule staminali vengono considerati in caso di non rispondenza alle terapie farmacologiche.
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