Chi non ha mai sentito parlare di test del DNA? Basta accendere la televisione e seguire un qualsiasi programma di cronaca per sentir chiamare in causa più volte quest'esame genetico, visto che è uno degli strumenti più utili a disposizione di chi conduce delle indagini relative a un omicidio. Ma siamo sicuri di sapere esattamente cos'è il test del DNA? Ed è vero che è così attendibile? Come si fa e dove è possibile eseguirlo? Vediamo di rispondere a queste domande e di fare un po' di chiarezza sull'argomento.
Cos'è il test del DNA
Il DNA potrebbe essere definito come la specifica impronta genetica di ogni individuo, che solo lui possiede e nessun altro. Si tratta infatti dell'informazione genetica indispensabile per trasmettere i caratteri ereditari. Ognuno di noi ha nel DNA un codice genetico che è assolutamente irripetibile: non esistono due impronte genetiche identiche, ognuno ha la propria ed è diversa da quella di tutti gli altri (l'unica eccezione è costituita dai gemelli monozigoti, che hanno lo stesso profilo genetico). Sulla base di questo assunto, il test del DNA è un esame molto utile sotto diversi punti di vista. Ad esempio, riesce a rilevare l'impronta genetica presente in un campione e a stabilire dunque se quel profilo appartiene o no ad una determinata persona, comparandolo con il codice genetico della persona in questione. Può quindi essere di grande utilità nei casi di omicidio, al fine di trovare il responsabile (ovviamente se sulla scena del crimine ci sono tracce di DNA), come ci insegnano i recenti fatti di cronaca.
Questo test permette anche di capire se due persone sono legate dal punto di vista genetico: è quindi utilizzato con successo per il riconoscimento della paternità.
Il test di paternità: informazioni utili
Sempre più spesso il test del DNA viene richiesto per riconoscere la paternità. Per effettuare il test di paternità è necessario avere il profilo genetico del presunto figlio e quello del presunto padre. Il confronto fra i due profili permette di stabilire o meno la paternità perché ognuno di noi eredita il 50% del patrimonio genetico dal padre e il restante 50% dalla madre. Di conseguenza, il padre presunto, se è davvero il padre biologico, deve avere la metà del profilo genetico che ha il figlio (in caso contrario, non è il padre biologico). Il test di paternità può dunque essere eseguito anche senza il campione di DNA della madre, sebbene avere a disposizione anche il DNA materno aiuti senza dubbio a rendere ancora più attendibile il risultato del test (in ogni caso, anche senza il campione materno, l'attendibilità del test è del 99.9%).
Perché sia valido legalmente, il test di paternità deve però essere fatto con il consenso sia della madre che del presunto padre e ovviamente l'identità dei soggetti coinvolti dev'essere certificata da un perito al momento di effettuare l'esame.
Come si effettua il test del DNA
Per effettuare il test è necessario prelevare un campione di DNA della persona/e in questione: in genere si tratta di un campione di cellule salivari o di un campione di sangue, perché sono le cellule migliori per effettuare questo tipo di esame (si tratta quindi un test molto semplice e assolutamente non invasivo). In ogni caso, è possibile esaminare anche altri tipi di cellule (capelli, sperma, unghie...). Una volta prelevato il campione, vengono effettuate le analisi in laboratorio e i risultati arrivano in genere entro 5-10 giorni.
Il DNA si può prelevare anche dai cadaveri.
L'affidabilità del test
Il test del DNA è un esame molto preciso e affidabile: la percentuale di affidabilità è pari al 99,9999%. In pratica è un esame infallibile (il 100% è impossibile da raggiungere per motivi statistici e matematici).
Dove rivolgersi per effettuare il test
Se avete intenzione di effettuare un test del DNA, rivolgetevi a un laboratorio serio. Ad esempio, un laboratorio universitario: sono soprattutto loro ad occuparsi di esami di questo genere e a garantire serietà e affidabilità, perché seguono protocolli molto rigorosi.
Diffidate invece dei test di paternità effettuati da laboratori che è possibile contattare via internet: si tratta soprattutto di laboratori con sede all'estero che permettono di fare quest'esame senza spendere molto e senza muoversi da casa. Basta infatti spedire all'indirizzo indicato sul sito un campione biologico. Test effettuati in questo modo possono avere solo una valenza informativa, ma non hanno alcun valore dal punto di vista legale perché, come abbiamo visto prima, è necessario che ci sia il consenso di entrambi i genitori e la certificazione della loro identità, affinché i risultati dell'esame possano essere usati legalmente.
Il costo del test del DNA varia a seconda della tipologia di test che si intende effettuare (paternità, etc.) e da quante persone sono coinvolte (ovvero da quanti campioni è necessario analizzare).
Il test del DNA nei casi di omicidio e nel gossip
Basta dare uno sguardo ai fatti di cronaca (recenti e meno recenti) e informarsi un po' sul gossip per capire quanto il test del DNA sia uno strumento utile e prezioso quando si tratta di inchiodare un omicida oppure di fugare ogni dubbio su una paternità incerta.
Sul fronte cronaca nera sono tanti i casi di omicidio in cui è stato usato il test del DNA: l'ultimo in ordine di tempo è quello della piccola Yara Gambirasio, il cui presunto assassino è stato individuato dopo anni di ricerche grazie a un lungo lavoro di analisi genetiche effettuate sui campioni di DNA prelevati in modo capillare nel paese in cui Yara viveva e nei paesi limitrofi. Una piccola traccia biologica presente sugli indumenti della ragazzina ha quindi permesso di risalire al presunto assassino.
Il test del DNA e le tecniche di analisi oggi a disposizione degli inquirenti permettono anche di riaprire dopo anni casi di delitti insoluti, perché i campioni biologici, se ben conservati, si possono mantenere anche per anni e anni. Proprio questo è avvenuto nel caso di Simonetta Cesaroni, uccisa a Roma nell'agosto del 1990 (il famoso delitto di via Poma): l'indagine è stato riaperta dopo anni grazie all'analisi di nuove tracce di DNA, che hanno permesso di incriminare l'ex fidanzato della ragazza (tuttavia poi non condannato).
Ma non solo omicidi: il test del DNA può essere molto utile anche per identificare i cadaveri delle vittime di un incidente. Se i cadaveri risultano irriconoscibili, questo test è l'unico strumento in grado di dare un nome alle vittime: è proprio quello che è successo nell'ottobre 2001, quando un incendio all'aeroporto di Linate fece ben 118 vittime.
E, per finire, il gossip ci regala molti casi in cui il test del DNA è stato utilizzato per risolvere il dubbio di una paternità incerta.
Negli ultimi tempi, infatti, diversi personaggi famosi hanno dovuto effettuare il test di paternità per riconoscere figli nati il più delle volte da relazioni extraconiugali.
Uno dei casi più famosi e più recenti è quello di Mario Balotelli e dell'ex fidanzata Raffaella Fico, mentre andando indietro nel tempo e restando sempre in ambito calcistico si trovarono in una situazione simile Diego Armando Maradona (il test del DNA dimostrò che Cristiana Sinagra aveva effettivamente ragione nel dichiarare che il campione fosse il padre di suo figlio) e Cristiano Ronaldo.
Ma non sono solo i calciatori ad aver dovuto affrontare il test del DNA: anche il principe Alberto di Monaco (ben due test di paternità gli hanno regalato due figli avuti da due relazioni diverse), gli attori Eddie Murphy (ha avuto una figlia, riconosciuta solo dopo il test, da una delle ex componenti delle Spice Girl, Mel B), Mel Gibson e Jude Law. E la lista potrebbe continuare ancora a lungo!
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