Con l’espressione glicemia alta, o anche iperglicemia, si indica la condizione in cui la concentrazione di zucchero (glucosio) nel sangue supera i livelli medi ottimali.
I livelli di glucosio variano durante la giornata. A digiuno devono essere compresi tra i 65 e i 110 mg/dl. Dopo i pasti devono rimanere sotto i 180 mg/dl.
Gli organi e gli ormoni responsabili del mantenimento dei livelli di glicemia sono:
• Fegato
Le sue cellule, gli epatociti, si legano alle molecole di glucosio per poi immetterle nel torrente ematico e fornire energia in maniera costante.
In caso di iperglicemia l’immissione viene bloccata e gli zuccheri vengono conservati all’interno delle cellule e nei tessuti adiacenti.
• Pancreas
Produce l’insulina, l'ormone proteico responsabile della regolazione del tasso glicemico del sangue.
L'insulina preleva lo zucchero ematico e lo fa utilizzare al fegato, ai muscoli e al tessuto adiposo. La sua produzione aumenta o diminuisce in proporzione con le variazioni del tasso glicemico. Più cresce la concentrazione di zucchero nel sangue più aumenta l’insulina e viceversa.
• Ghiandole surrenali
Producono adrenalina e noradrenalina, due neurormoni in grado di reprimere l’azione dell’insulina e quindi di avere un effetto iperglicemizzante.
• Reni
Eliminano lo zucchero attraverso le urine. O, in caso di ipoglicemia, lo riassorbono e lo rimmettono nel sangue.
• Ipofisi anteriore
Produce ormoni antagonisti dell’insulina.
• Tiroide
Attraverso i suoi ormoni (T3 e T4) aumenta o diminuisce la concentrazione glicemica ematica.
Forme di glicemia alta
Si distinguono due tipi di iperglicemia: la forma occasionale e quella cronica.
Le cause della glicemia alta
L’iperglicemia occasionale è spesso dovuta a incidenti o interventi chirurgici, situazioni di stress in cui l’organismo reagisce con un aumento della produzione di adrenalina. Questo ormone fa aumentare transitoriamente la quantità di zucchero nel sangue.
L’iperglicemia cronica si accompagna a diverse patologie, come il diabete mellito, l’adenocarcicoma pancreatico, la meningite, l’encefalite, l’ipotiroidismo, la sindrome di Cushing, l’infarto miocardico e l’ictus.
Oltre a queste patologie, anche molti farmaci possono causare l’aumento degli zuccheri nel sangue, aumento che rischia di cronicizzarsi. Tra queste medicine ricordiamo: i beta bloccanti, l’epinefrina, i diuretici tiazidici, e i corticosteroidi.
Sintomi della glicemia alta
L’iperglicemia è di per sé sintomo di diverse patologie.
Ed esistono, a loro volta, molti sintomi che, prima ancora di un esame ematochimico, possono far sospettare una glicemia alta.
Questi sono:
• Fame frequente associata a eccessiva assunzione di cibo (polifagia)
• Sete frequente (polidipsia) con abbondante minzione (poliuria)
• Affaticamento cronico (durata uguale o superiore dei 6 mesi)
• Lenta cicatrizzazione delle ferite
• Secchezza delle fauci
• Disfunzioni erettili
• Pelle secca
• Aritmie
Le cure
Il primo passo per abbassare la glicemia consiste nell’assunzione di una dieta adatta, contenente una quota limitata di zuccheri semplici o raffinati.
Sono quindi da ridurre il più possibile: zucchero, miele, biscotti, merende confezionate, gelati, cioccolato al latte, marmellata, pasta, pizza, grissini, frutta sciroppata, frutta secca, fichi, uva e bevande zuccherate in genere.
Se il nuovo regime alimentare non è sufficiente ad abbassare la glicemia, si passa a farmaci appositamente studiati: gli ipoglicemizzanti orali.
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