I vasi linfatici sono dotti membranosi che si incaricano di raccogliere l’eccesso di liquidi all’interno dei tessuti e di riveicolarli nel sistema venoso. Si distinguono in superficiali, con il compito di drenare la linfa dalla regione delle mucose e del sottocutaneo, e profondi, atti a drenare la linfa da aree più interne e scortare le arterie e le vene profonde.
La loro canalizzazione ha forma cilindrica e si caratterizza con rigonfiamenti, restringimenti nodosi e formazioni valvolari. Si suddividono in tronchi e capillari.
I capillari si originano a fondo cieco nella struttura dei tessuti e degli organi e, tramite l’endotelio estremamente sottile che li costituisce, drenano il liquido interstiziale. I dispositivi a valvola consentono il passaggio unidirezionale dei liquidi, dall’interstizio verso il capillare linfatico e non viceversa.
I tronchi sono invece i vasi di più grande portata che riversano la linfa nel circolo venoso. Il dotto toracico rappresenta il dotto linfatico principale, è quello con dimensioni maggiori ed è il primario condotto di scarico della linfa all’interno del sistema venoso. Ha il suo punto di partenza nell’ addome e si origina dai tronchi intestinale e lombare destro e sinistro, la sua lunghezza raggiunge i 38/45 centimetri.
Un’ulteriore distinzione identifica i vasi linfatici in linfatici veri e propri e in chiliferi. Questi ultimi sono localizzati nell’intestino, simili per struttura e anatomia agli altri, si differenziano solo dal punto di vista funzionale in quanto assorbono il prodotto della digestione del cibo, il chilo, e lo direzionano nel sistema linfatico.
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