I tendini sono formazioni di natura fibrosa che consentono al muscolo di fissarsi a un osso o al derma.
Sono composti da collagene, una sostanza con caratteristiche di grande resistenza, e da elastina, che dà loro la necessaria flessibilità. Sono ricoperti dalla guaina tendinea che ha lo scopo di proteggerli dallo sfregamento e dal conseguente deterioramento dovuto al passare del tempo. La guaina rende anche più proficua l’attività muscolare perché migliora la capacità di scivolamento dei tendini.
La loro funzione principale consiste nel trasmettere la forza esercitata dai muscoli alle strutture alle quali sono connessi. È un compito che implica il subire sollecitazioni spesso intense ed è per questo che la resistenza dei tendini è prevalente rispetto all’elasticità.
Il continuo processo di rinnovamento cellulare consente ai tendini di adattarsi ai carichi di lavoro. Tuttavia, tale processo è relativamente lento e di molto inferiore in rapporto a quello muscolare. I tendini, infatti, sono scarsamente vascolarizzati con un consumo di ossigeno abbastanza ridotto; per questa ragione la loro rigenerazione non è molto sollecita.
Se si verifica un incremento rapido e squilibrato della massa muscolare, non potrà essere accompagnato da un adeguato irrobustimento dei tendini che si troveranno così a dover affrontare carichi di lavoro eccessivi esponendosi a lesioni. Un'altra causa altrettanto grave di danneggiamento tendineo è il microtrauma frequente. In questo caso, la ripetizione ciclica delle piccole lesioni supera la velocità di riparazione cellulare del tendine.
L’invecchiamento cronologico comporta invece la modificazione dell’inserzione dei tendini. La parte esterna dell’osso, corticale, si assottiglia e la parte interna, midollo, si insinua attraverso microfessurazioni calcificando la zona attigua al tendine.
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