Il nervo ottico si incarica di trasmettere le comunicazioni visive dalla retina al cervello.
È uno dei dodici nervi cranici e condivide le sue funzioni tra apparato visivo e sistema nervoso. Lo si può considerare il proseguimento delle terminazione nervose dei fotorecettori della retina, si tratta di cellule che trasformano le immagini in impulsi elettrici e le trasmettono al cervello.
Il nervo ottico prende avvio nel bulbo oculare, prosegue nell’orbita per poi uscire attraverso il canale ottico e arrivare al chiasma ottico, una porzione intracranica.
È rivestito dalle meningi che sono composte da tre strati, dura madre, aracnoide e pia madre, e avvolgono anche l’intero cervello. La sua struttura è simile a un cavo elettrico formato al suo interno da un insieme di fili protetti da una guaina chiamata mielina. Ogni singola fibra equivale a una breve porzione di retina mentre ogni fascio corrisponde a un’area della retina. Le fibre situate al centro del nervo ottico si incaricano del trasporto dei segnali bioelettrici che arrivano dalla macula, la regione centrale e anche la più sensibile della retina. Questa impostazione strutturale perdura fino alla corteccia cerebrale occipitale, la postazione del cervello che si incarica dell’interpretazione dei segnali visivi.
Il corso del nervo ottico può dunque essere suddiviso in quattro momenti: porzione intraoculare, attraverso membrana coroidea e sclera dell’occhio; porzione intraorbitaria, dal polo posteriore dell’occhio al foro ottico dello sfenoide; porzione intracanalicolare, attraverso il foro ottico dello sfenoide; porzione intracranica, dal foro ottico dello sfenoide arriva al chiasma ottico.
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