La cirrosi si può contrarre in modi differenti (primo fra tutti l’alcol) e, essendo inizialmente asintomatica, richiede una diagnosi precoce. Una terapia alimentare, seguita dal medico, può fare la differenza proteggendo il fegato da eventuali complicazioni.
Cirrosi: cosa è
La cirrosi è una malattia cronica legata a un’infiammazione del fegato, il quale subisce un’alterazione della sua struttura con conseguenti disfunzioni. Si tratta di una patologia degenerativa che, se non trattata, nel tempo può portare alla mutazione dei tessuti del fegato rendendoli non funzionanti o fibrotici.
La causa più comune della cirrosi è legata in gran parte all’abuso di alcol, pari al 20%, manifestandosi generalmente dopo 10 anni. Il fegato ha uno stretto legame con le bevande alcoliche, perché ne degrada gli zuccheri trasformandoli in sostanze tossiche. Il passo successivo è la conseguente infiammazione dei tessuti.
Tra gli altri fattori che portano a contrarre questa patologia, anche l’infezione dal virus dell’epatite e altre malattie autoimmuni possono scatenarne i primi sintomi, così come ulteriori agenti tossici esterni.
Il fegato è un organo fondamentale per la nostra salute: è il principale responsabile della produzione di glucosio per nutrire le cellule, ma anche della bile per l’assorbimento dei grassi. Un altro ruolo indispensabile è legato alla sintesi del colesterolo e dei trigliceridi: una funzione essenziale.
Le malattie correlate al fegato, prima fra tutte la cirrosi, mettono a serio rischio le sue proprietà scatenando un effetto-domino su tutto l’organismo. Una terapia tempestiva è dunque di vitale importanza, così da riuscire a tenere sotto controllo il decorso della patologia.
La dieta
Per riuscire a gestire la cirrosi, rallentando la fibrosi del fegato del tessuto cicatriziale, la terapia nutrizionale è tra le più efficaci. Si tratta di apportare alcune modifiche all’alimentazione quotidiana, spingendo i pazienti a consumare dei pasti ridotti ma più frequenti (6-7 al giorno).
La dieta per la cirrosi si basa soprattutto sull’equilibrio dell’apporto proteico e di sodio alimentare, controllandole l’assunzione giorno dopo giorno.
Il consumo di bevande alcoliche deve essere cessato immediatamente, così da bloccare la continua formazione di sostanze tossiche che esse comportano.
Come abbiamo già accennato, le proteine hanno un ruolo importantissimo nella dieta per la cirrosi. L’apporto proteico di questa terapia deve essere valutata dal proprio medico curante; generalmente vengono consigliate le proteine di alta qualità tra cui quelle vegetali. Diminuendo quelle di origine animale, infatti, si riesce a limitare i livelli di ammonio.
La terapia nutrizionale per la cirrosi è povera di sodio; ciò significa che si basa su un basso consumo di alimenti salati. In questo caso si evita di assumerne in quantità elevate, eliminando sia il sale da cucina che i prodotti ad alto contenuto di sodio (alimenti precotti e in scatola).
Anche gli zuccheri devono essere tenuti sotto controllo, specie per la relazione che hanno con i livelli di glucosio, che coinvolge il fegato. I carboidrati complessi, tra cui la pasta e i legumi, sono da preferirsi a quelli semplici, presenti soprattutto nei dolci.
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