Pur essendo una sindrome neurologica, l’epilessia è collegata anche all’alimentazione. Secondo alcuni studi, infatti, la dieta chetogenica aiuta a ridurre la frequenza delle crisi in modo significativo. Essendo molto restrittiva, però, è necessario seguirla in cicli molto brevi. Di seguito troverete qualche consiglio utile.
L'epilessia
L’epilessia è una sindrome neurologica relativa all’iperattività di alcune cellule cerebrali. Tra le cause principali, generalmente si tratta di una scarica elettrica anomala nella corteccia cerebrale, che si manifesta con le tipiche crisi. Nei casi più acuti, l’epilessia si scatena tramite le convulsioni, che possono essere semplici o complesse a seconda dello stato di coscienza del paziente.
Lo sviluppo anormale del feto e le lesioni craniche sono tra i fattori più comuni che scatenano le crisi. In altri casi, anche i disturbi elettrici nelle cellule nervose possono rappresentare una probabile causa.
Pur essendo una malattia neurologica, l’epilessia è collegata indirettamente all’alimentazione. Questo significa che, assieme a una terapia farmacologica, può essere tenuta sotto controllo anche con una dieta specifica.
La chetosi
Molti degli studi che si sono concentrati sull’epilessia, specie quella infantile, hanno evidenziato un rapporto non indifferente con l’alimentazione. Nei casi di epilessia pediatrica, infatti, si è notato che la dieta chetogenica influisce sensibilmente sulla frequenza delle crisi. Si tratta di un regime alimentare molto restrittivo, con un apporto di carboidrati più basso rispetto a quello dei grassi.
La dieta chetogenica è un regime alimentare che, generalmente, si adotta per perdere peso in tempi brevi. Riducendo i carboidrati nel proprio quotidiano, l’organismo viene sollecitato ad assorbire altrove l’energia necessaria, cioè dal tessuto adiposo. Il corpo raggiunge quindi uno stato di chetosi che, inevitabilmente, si ripercuote anche sulle cellule del cervello diminuendone le energie.
La dieta chetogenica
Secondo quanto detto, la dieta chetogenica è una valida opportunità per ridurre la frequenza delle crisi epilettiche, soprattutto nell’età infantile. Essendo un regime alimentare particolarmente stressante per l’organismo, la si può adottare solo ciclicamente e sotto la supervisione del proprio medico.
La dieta chetogenica ha dei risultati molto interessanti, infatti migliora lo sviluppo psicomotorio e cognitivo dei pazienti. La condizione che si raggiunge tramite la dieta porta a una riduzione della trasmissione nervosa e dell’eccitabilità, quindi alla diminuzione della frequenza delle crisi.
Secondo questa dieta, i carboidrati devono essere pressoché eliminati. Anche le bevande alcoliche, così come la caffeina e la teina, sono da evitare proprio per gli effetti troppo stimolanti sul cervello.
Coloro che soffrono di epilessia possono concentrarsi invece su piccoli pasti distribuiti nell’arco della giornata. Le fibre, tra cui frutta e verdura, sono degli ottimi sostituivi dei carboidrati, ma anche i legumi e alcune proteine. Le uova, ma anche il latte e i suoi derivati, ad esempio, aiutano a raggiungere lo stato di chetosi.
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