Il tanaceto (Tanceteum vulgare) è una pianta erbacea fortemente aromatica appartenente alla famiglia delle Asteraceae (la stessa dell’echinacea), originaria dell’Europa. Una volta era utilizzata per profumare la biancheria e gli ambienti, ma anche come rimedio naturale come vermifugo. A scopo fitoterapico si utilizza il tanaceto partenio, mentre quello del tanaceto vulgare è oramai stato abbandonato. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà, gli usi e le eventuali controindicazioni.
Il tanaceto vulgare
Il tanaceto vulgare ha un notevole contenuto di oli essenziali come canfora e borneolo, responsabili dell’aroma caratteristico, e tanacetina, una sostanza che gli conferisce il sapore amaro. Durante il Medioevo le foglie venivano usate come erbe aromatiche per la preparazione di piatti a base di carne o uova in alternativa alle spezie più costose. Erano utilizzate anche dai contadini, che le lasciavano macerare nella grappa o nei liquori per le loro proprietà digestive o per aromatizzare il vino da bere prima dei pasti per combattere gli spasmi gastrici e intestinali e l’inappetenza.
I fiori del tanaceto vulgare erano usati anche come medicinale in caso di scarse mestruazioni.
Effettivamente, questa pianta dal forte sapore aromatico e piccante vanta proprietà toniche, digestive, antielmintiche ed emmenagoghe (facilita il flusso mestruale), ma l’uso alimentare e l’ingestione sono oggi sconsigliati per via della presenza del tujone (o tuione), un olio essenziale contenuto anche nell’assenzio, ma altamente tossico e pericoloso. Non a caso oggi viene usato dall’industria per la produzione di coloranti o di insetticidi.
Proprietà del tanaceto partenio
Diverso il discorso per il tanaceto partenio (Tanacetum parthenium), che è invece originario dell’Asia minore ed è consigliato per la sua azione anticefalalgica. Questa pianta, anch’essa dall’aroma canforato, è in grado di inibire la produzione di sostanze che favoriscono i fenomeni infiammatori. Inoltre, grazie ai partenolidi, è capace di ridurre la liberazione di serotonina da parte delle piastrine, una sostanza che favorisce l’insorgenza delle crisi di cefalee. Sembra, infine, che il tanaceto partenio abbia proprietà antiallergiche poiché limita la secrezione di istamina.
Usi del tanaceto partenio
Il tanaceto partenio è uno dei rimedi d’elezione contro la cefalea, soprattutto quando è di tipo vasomotorio, mentre sembra non essere molto efficace quando la crisi di mal di testa è già in atto. Per sfruttare al meglio le sue proprietà, è consigliato l’estratto secco, la cui dose giornaliera va da 6 a 7 mg per kg di peso corporeo, suddivisi in 2 somministrazioni, preferibilmente lontano dai pasti.
Controindicazioni
Il tanaceto vulgare, come anticipato, è un’erba considerata tossica, quindi non va assolutamente usata. L’olio essenziale di tuione, infatti, oltre ad essere neurotossico e abortivo, è irritante su reni e tubo gastroenterico. Ad alte dosi è persino letale.
Il tanaceto partenio può essere invece usato tranquillamente, ma è sconsigliato in gravidanza, durante l’allattamento e nei bambini al di sotto dei 10 anni di età.
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