La schisandra (Schisandra chinensis) è una pianta (liana legnosa) originaria delle regioni a clima tropicale e temperato dell’Asia orientale, diffusa soprattutto in Cina, Corea e Russia. A scopo fitoterapico si utilizza il frutto completamente maturo ed essiccato, da cui si ottiene la polvere per gli estratti.
Vediamo insieme quali sono le sue proprietà, gli usi e se esistono eventuali controindicazioni.
Le proprietà della schisandra
Il frutto della schisandra si presenta di colore rosso scarlatto e ha un sapore acidulo; viene chiamato anche “bacca dai 5 sapori” poiché è nello stesso tempo aspra, dolce, salata, amara e piccante.
Questa pianta è ancora poco nota al mondo occidentale e solo recentemente ha iniziato a suscitare un certo interesse per le sue proprietà adattogene e toniche. Ma non è tutto. La schisandra, infatti, è anche antiossidante, immunomodulante, antinfiammatoria, detossificante a livello del fegato ed è in grado di migliorare la funzionalità cerebrale.
Il merito è dei suoi costituenti principali: i lignani, che appartengono alla classe dei fitoestrogeni (schisandrina e e-schisandrina). La schisandra, inoltre, contiene vitamina C e vitamina E, acido citrico e malico, pectine e tannini.
Usi della schisandra
Grazie alla sua particolare composizione, la schisandra diminuisce il senso di fatica, incrementando la resistenza dell’organismo e migliorando la performance fisica.
Inoltre è uno dei rimedi più efficaci per combattere lo stress e per favorire la concentrazione, la coordinazione e la memoria, senza però avere gli effetti collaterali (nervosismo) di altri rimedi stimolanti e tonico-nervini. Per questo motivo è consigliata in condizioni di affaticamento fisico e mentale, cali di memoria e di rendimento, ma anche in caso di disturbi metabolici a carico del fegato, infezioni virali, basse difese immunitarie ed epatopatie (es. epatite cronica).
Per sfruttare al meglio i suoi benefici, preparate un decotto con le bacche in questo modo: versate in un pentolino 200 ml di acqua e 1 cucchiaio raso di schisandra. Portate ad ebollizione e fate bollire per 10 minuti. Spegnete e lasciate in infusione ancora per 10 minuti. Filtrate e dolcificate a piacere. Bevete 1 o 2 tazze al giorno, preferibilmente al mattino e nel primo pomeriggio.
In alternativa, potete usare l’estratto secco in capsule, secondo le indicazioni riportate sulla confezione. Si acquista in erboristeria.
Controindicazioni
La schisandra è una pianta sicura e ben tollerata. Gli studi farmacologici, infatti, non riportano tossicità e effetti collaterali significativi. Raramente può causare bruciore di stomaco, orticaria e difficoltà digestive.
È assolutamente sconsigliata, invece, durante la gravidanza (promuove le contrazioni uterine) e l’allattamento, in caso di ulcera peptica, reflusso esofageo, epilessia e ipertensione. Sembra, infine, che possa interagire con i farmaci, accelerandone il metabolismo con una conseguente riduzione dell’effetto terapeutico dei medicinali stessi.
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