La pranoterapia (da “prana”, che significa “soffio vitale” e “terapia”) fa parte delle cosiddette medicine alternative ed è una pratica curativa molto antica, che per guarire utilizza l’imposizione delle mani, un po’ come accade con il reiki. Ma la pranoterapia funziona veramente? Scopriamolo insieme, vedendo meglio e nel dettaglio di cosa si tratta, quali sono i benefici, come si svolge il trattamento e se esistono controindicazioni.
Come funziona la pranoterapia
Secondo la pranoterapia, così come per molte discipline legate alle filosofie orientali, l’energia vitale è direttamente connessa al mantenimento della salute. Da questo presupposto deriva che uno squilibrio energetico è responsabile dello stato di malessere o depressione. Il pranoterapeuta può aiutare a ripristinare il benessere poiché è in grado di trasmettere la sua bioenergia con le sue mani. Secondo questa pratica, infatti, l’essere umano emette un campo elettromagnetico, per cui tra operatore e fruitore si verifica una sorta di scambio energetico. Anche per questo motivo non è necessario il contatto fisico. L’operatore impone le mani ad un’altra persona a distanza variabile o a lieve contatto epidermico seguendo essenzialmente i punti dei meridiani della medicina tradizionale cinese, come succede per l’agopuntura o per lo shiatsu. Durante la seduta di pranoterapia il paziente viene fatto sdraiare su una superficie comoda. Non è necessario che si svesta, ma deve togliere le scarpe. L’operatore percorre il suo corpo con delle manovre per infondere energia e benessere che inducono uno stato di rilassamento profondo. Inizialmente si possono anche provare sensazioni di caldo o freddo più o meno intense.
Benefici della pranoterapia
È bene chiarire che la pranoterapia non è miracolosa, non può essere curativa ad esempio in caso di stati morbosi gravi come tumori o malattie degenerative e croniche, ma può alleviare disturbi da stress e depressione lieve. La maggior parte degli operatori, infatti, si limita a curare patologie senza un’evidente base organica come il mal di testa cronico, le nevralgie o l’ansia. Per apprezzarne i benefici è consigliato un trattamento di 12 giorni.
Controindicazioni
La pranoterapia non ha controindicazioni, tuttavia è importante affidarsi esclusivamente ad operatori seri, in possesso di regolari diplomi e attestati riconosciuti anche dalla medicina ufficiale. È chiaro che non utilizzando farmaci non ha alcun effetto collaterale. Al momento, tuttavia, non vi sono riscontri scientifici che possono confermare i benefici ed è altrettanto ovvio che non può essere considerata un’alternativa agli interventi di pronto soccorso, alle operazioni chirurgiche o ai trattamenti chemioterapici/radioterapici. Anche nelle malattie che evolvono molto rapidamente è preferibile dare priorità ad altre forme di cura.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.