Il polline d’api è un integratore naturale dalle proprietà sorprendenti. Viene prodotto dalle api (dette bottinatrici) ed è costituito da una moltitudine di granuli microscopici contenuti nei fiori, che sono cellule riproduttrici maschili della pianta. Le api adulte lo danno da mangiare alle larve. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà, come si usa e se esistono eventuali controindicazioni.
Proprietà del polline
Il polline, chiamato anche “pane d’api”, viene raccolto dall’apicoltore e, grazie alla ricchezza delle sue proprietà nutrizionali, non è da considerarsi un semplice alimento, ma un naturale integratore alimentare con diverse proprietà terapeutiche e benefici. Contiene, infatti, fermenti lattici che hanno un effetto benefico sulla flora intestinale e il transito; fibre, che aiutano a regolarizzare le funzioni intestinali; vitamina A, B, E e C, preziosi Sali minerali come, calcio, zinco, magnesio e fosforo; flavonoidi; fitosteroli e ben 20 aminoacidi essenziali.
Il polline ha proprietà immunostimolanti, è un potente ricostituente, aiuta a ritrovare l’appetito, combatte l’anemia, l’affaticamento intellettuale, l’astenia, migliora l’attività del cervello, la memoria, regolarizza le funzioni intestinali, combatte la colite, gli stati fermentativi e l’invecchiamento precoce. Secondo alcuni studi, grazie alla presenza della rutina, aiuterebbe a prevenire anche la caduta dei capelli.
Uso del polline
Dove si compra il polline d'api? Il polline si può acquistare in granuli e può essere consumato spezzettato, miscelato nello yogurt, masticato direttamente o sciolto in bevande tiepide (no in tè e caffè che diminuiscono l’effetto benefico). Si può trovare anche in polvere solubile.
La dose consigliata è di 1 cucchiaino al giorno, meglio al mattino a colazione (avendo un effetto tonico è sconsigliata l’assunzione serale). La cura preventiva dura circa 1 mese e va ripetuta ai cambi di stagione, ma in caso di convalescenza si può prolungare l’utilizzo anche per 2-3 mesi.
Controindicazioni
Chi soffre di allergia nei confronti dei pollini, può essere portato a pensare che il polline d’api sia da evitare, ma i pollini raccolti dalle api non sono quelli di conifere o graminacee che solitamente danno origine a manifestazioni allergiche respiratorie. Le piante scelte dalle api, infatti, producono un polline privo di allergene, ma molto ricco di micronutrienti dai benefici effetti. Tuttavia una piccolissima parte della popolazione mostra i sintomi dell'allergia anche a questo tipo di polline. Si tratta in genere di persone che reagiscono a più di 8-10 allergeni. In questo caso si può provare a mettere in bocca pochi granuli di polline e tenerli per un po’ senza deglutire. Se si nota un ispessimento e/o un’infiammazione della mucosa della bocca significa che c’è reazione e non bisogna consumare polline.
Chi soffre di allergia ai pollini anomofili può assumere quello d’api senza alcun problema.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.