La senna è una pianta che cresce sulle coste del bacino del Mediterraneo. A scopo fitoterapico si utilizzano sia le foglie che i frutti, chiamati anche follicoli, baccelli piatti e secchi, di consistenza cartacea e di colore marrone, con all’interno semi tondeggianti e schiacciati. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà, l’uso e gli eventuali effetti collaterali.
Proprietà della senna
La senna è nota da sempre per la sua azione lassativa. Il merito è degli antrachinoni di cui è ricca, sostanze in grado di ridurre il riassorbimento dell'acqua, del sodio e del cloro e di aumentare la secrezione del potassio da parte della mucosa del grosso intestino, con il conseguente aumento dei liquidi all’interno dell’intestino e quindi del volume delle feci. L’azione lassativa è dovuta anche ad uno stimolo diretto dei tronchi nervosi che innervano il grosso intestino, favorendo la motilità intestinale.
Uso della senna
La senna si trova sotto forma di estratto secco e di tisana.
L’estratto secco ha un potere lassativo più spiccato anche perché ottenuto dalle foglie; tuttavia è anche maggiormente irritante e non può essere somministrato continuativamente per un periodo superiore a 8-10 giorni. Il dosaggio è di 2-3 mg per kg di peso corporeo, preferibilmente in un'unica somministrazione serale.
L’infuso, invece, che è ricavato dalle foglie e dai frutti, ha un effetto più blando.
La preparazione con i soli frutti è molto ben tollerata anche da chi ha l’intestino molto delicato. La tisana si prepara lasciando in infusione in 1 tazza di acqua calda 1 cucchiaino di frutti (o di frutti e foglie) per 10 minuti.
Chi soffre di colite può preparare anche l’infuso con acqua fredda, che è appunto più blando e meno irritante. Si versa sempre 1 cucchiaino di senna in 1 tazza di acqua a temperatura ambiente e si lascia macerare per 12 ore.
La senna va sempre assunta la sera prima di coricarsi.
Controindicazioni
L’abuso di senna, al pari delle altre piante ricche di antrachinoni, può causare assuefazione, con conseguente minore efficacia. Questo è vero soprattutto per l’estratto secco ricavato dalle foglie, mentre la tisana preparata con i follicoli (frutti) non dà assuefazione e può essere usata quotidianamente, anche in caso di colite o colite spastica.
La senna, in tutte le sue forme, è controindicata in gravidanza, durante l’allattamento e il ciclo mestruale, in caso di diverticolosi intestinale, mega-colon, occlusione o subocclusione intestinale, sindrome di Crohn, ed emorroidi e/o fistole perianali. La pianta può interagire con gli antiaritmici di tipo chinidinico, i digitalici, i diuretici che provocano perdita di potassio, con la vincamina e il fenoxedil.
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