L’arnica montana, come suggerisce il nome, è una pianta che cresce spontaneamente nelle regioni alpine e prealpine. È uno dei rimedi naturali più efficaci contro i piccoli traumi, ma anche i dolori muscolo-scheletrici, grazie alle sue proprietà antidolorifiche e antiflogistiche.
Le proprietà
A scopo curativo si utilizzano i fiori, che sono di colore giallo e ricordano quelli della margherita. Entrambe le piante, infatti, fanno parte della famiglia delle Asteraceae.
L'arnica è ricca di principi attivi che le conferiscono proprietà antinfiammatorie e analgesiche, ma anche antisettiche. È un vero toccasana, infatti, in caso di contusioni, distorsioni, contratture, crampi muscolari, piccole fratture e slogature. Inoltre, a contatto con la zona colpita favorisce il riassorbimento dell’edema e aiuta a ridurre velocemente il dolore e i lividi.
Questa pianta ha dimostrato di essere molto efficace anche per alcune forme di artrosi. Diversi studi hanno messo in evidenza come l’uso topico abbia gli stessi effetti dell’ibuprofene, un farmaco noto per la sua attività antinfiammatoria ma (al contrario dell'arnica) non esente da effetti collaterali anche gravi.
Grazie alle sue proprietà antimicrobiche, l'arnica è un ottimo rimedio anche contro i foruncoli e le punture di insetti.
L’arnica in omeopatia
L’arnica montana, oltre a essere impiegata in fitoterapia, viene utilizzata anche in omeopatia non solo per il trattamento dei traumi fisici, ma anche di quelli psichici (stati di shock, lutti, eccessi di collera, emozioni molto intense, spaventi, dispiaceri). Se i disturbi sono dovuti a un trauma recente si consiglia una diluizione 4CH nella dose di 4 granuli 3 volte al giorno, altrimenti è preferibile una diluizione più alta, ad esempio la 15CH o la 30CH, 3 granuli ogni 2-3 ore.
Per le ecchimosi si consiglia una diluizione 4CH, 3-4 granuli o 10-15 gocce 3 volte al giorno.
Il rimedio omeopatico di arnica può essere usato anche in caso di mal d’auto o mal di mare a una diluizione 3CH, 10 gocce ogni ora, con una dose prima del viaggio.
Controindicazioni
Questa pianta, utilizzata soprattutto sotto forma di pomate, gel o creme, è destinata al solo uso esterno. L’ingestione, infatti, irrita le mucose e può causare ipotensione arteriosa, cefalea, nausea, disturbi al fegato, palpitazioni, gastriti, diarrea e vomito. L’impiego topico è assolutamente sicuro, con l’unica accortezza di evitare l’utilizzo su ferite aperte, in caso di dermatite o in vicinanza di occhi e bocca.
Nei soggetti predisposti può risultare sensibilizzante, provocando la formazione di eczemi e vescicole. È controindicata in gravidanza e durante l’allattamento e in caso di allergia alle Composite (Asteraceae).
Se si decide di acquistare i fiori in erboristeria, è importante fare attenzione che non siano presenti le pupe, ovvero le larve della mosca dell’arnica.
Riceverai una mail con le istruzioni per la pubblicazione del tuo commento.
I commenti sono moderati.