Spesso, a causa dell’alimentazione scorretta, l’abuso di alcol e fumo, l’utilizzo eccessivo dei farmaci, la sedentarietà o l’inquinamento, il fegato non riesce ad espletare in modo sufficiente alcune delle sue più importanti attività.
Quando il fegato perde la capacità di assolvere alle sue funzioni (secrezione della bile, sintesi di alcune proteine essenziali, eliminazione delle tossine ecc.) si possono manifestare alcuni disturbi come sonnolenza dopo i pasti, nausea, digestione lenta, emicrania postprandiale, bocca amara, flatulenza, stitichezza, alito cattivo, ritenzione idrica e disturbi dermatologici come pelle opaca, acne e forfora.
Per ripristinare la funzionalità epatica bisogna prima di tutto correggere lo stile di vita e i rimedi naturali, in questo senso, possono fungere da completamento. Ci sono diverse piante che svolgono un’azione disintossicante e depurativa. Vediamo insieme quali sono le piante detossinanti più efficaci.
Carciofo
È famoso il suo uso in cucina, ma il carciofo vanta proprietà epatoprotettive e ipocolesterolemizzanti. Stimola, infatti, la produzione di bile, protegge il fegato da danni provocati da numerose sostanze tossiche (tra cui il tetracloruro di carbonio), favorisce i processi digestivi e abbassa i livelli di colesterolo e dei trigliceridi nel sangue.
Il merito è del suo principio attivo, la cinarina, presente in concentrazione massima nella parte della pianta che viene utilizzata in cucina.
Per sfruttare al massimo i suoi benefici è consigliato l’estratto secco, 5-8 mg per kg di peso corporeo, in 2 somministrazioni 30 minuti prima dei pasti principali.
Bardana
Questa pianta è nota per la sua azione diuretica e depurativa, soprattutto a livello dei reni, dove ostacola il riassorbimento di acqua, sodio, cloro e urea. È indicata anche per la cura dell’acne e delle foruncolosi cutanee poiché vanta proprietà disinfettanti e antinfiammatorie.
Anche in questo caso, è consigliato l’estratto secco, la cui dose giornaliera va da 10 a 16 mg per kg di peso corporeo, suddivisi in 2-3 somministrazioni preferibilmente lontano dai pasti.
Tarassaco
La sua radice è ricca di inulina, una fibra presente anche nel carciofo, che stimola la proliferazione di batteri buoni del colon, facilitando i processi digestivi. Inoltre contiene principi amari come la tarassacina, che le conferiscono proprietà diuretiche, coleretiche ed eupeptiche. Grazie all’aumento della diuresi, e di conseguenza della diminuzione della ritenzione idrica, aiuta ad eliminare le tossine e le sostanze di rifiuto dell’organismo.
Si suggerisce l’estratto secco, la cui dose giornaliera va da 12 a13 mg per kg di peso corporeo, suddivisa in 2 somministrazioni poco prima dei pasti principali.
Ortica
Questa pianta vanta spiccate proprietà diuretiche e depurative ed è anche un eccezionale remineralizzante.
a forma migliore per l’assunzione è l’estratto secco, la cui dose giornaliera va da 8 a 12 mg per kg di peso corporeo, suddivisi in 2 somministrazioni preferibilmente lontano dai pasti.
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