L’ippocastano è una pianta originaria dell’Asia occidentale, anche se oggi è diffusa in tutta Europa, nel Medio Oriente e in Iran. Prende il nome dal fatto che, già dall'antichità, era impiegata per curare la tosse dei cavalli (in greco "hippocastanum" significa castagna dei cavalli).
A scopo fitoterapico si usano i semi (che hanno lo stesso aspetto delle castagne ma non sono commestibili per via del loro sapore amaro) e la corteccia, ricchi di preziose saponine. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà e l’uso.
Proprietà
I principi attivi più importanti di questa pianta sono sicuramente l’escina e l’esculoside, due sostanze note per le loro proprietà antiedemigene e antinfiammatorie. Non è un caso, infatti, che l’ippocastano venga largamente impiegato nei trattamenti drenanti e anticellulite. L’escina aumenta il tono (vasocostrizione), la resistenza e l’elasticità dei vasi, mentre l’esculoside favorisce il riassorbimento dei liquidi e ha quindi un effetto anti-edema. Inoltre riduce la fragilità capillare e svolge un’azione decongestionante poiché migliora l’attività del microcircolo mediante la riduzione della permeabilità dei capillari, favorendo allo stesso tempo anche il drenaggio linfatico.
Come si utilizza l'ippocastano
L’ippocastano, grazie alle sue virtù terapeutiche, si utilizza soprattutto in caso di insufficienza venosa, vene varicose, fragilità capillare, emorroidi e cellulite. Si può acquistare sotto forma di estratto secco (in compresse) o tintura madre (soluzione idroalcolica). L’estratto secco si assume nella misura di 10-13 mg per kg di peso corporeo, suddivisi in 2 o 3 somministrazioni lontano dai pasti. La tintura madre può essere assunta 3 volte al giorno, diluendo 20 gocce in mezzo bicchiere di acqua.
Anche l’infuso è ottimo per stimolare la circolazione delle gambe e per alleviare il senso di pesantezza. Si prepara versando 2 capsule di estratto secco in una tazza di acqua bollente. Si lascia in infusione per 10 minuti, si filtra, si fa raffreddare e si usa il liquido per fare gli impacchi da applicare direttamente sulle gambe e sulle caviglie. Si possono utilizzare in combinazione anche altre piante che agiscono sinergicamente, come la centella asiatica o il mirtillo.
Il decotto invece, è ottimo per fare un bagno tonificante. In 1 l di acqua si lascia bollire per 15 minuti 50 g di corteccia di ippocastano. Si filtra e si versa il liquido nell’acqua da bagno.
Controindicazioni
L’ippocastano non ha particolari controindicazioni. In alcuni casi, tuttavia, è stato osservato un certo aumento della secrezione acida gastrica. L’impiego della pianta è assolutamente sconsigliato in gravidanza, soprattutto nel primo trimestre, perché può stimolare le contrazioni dell’utero. È controindicato anche durante l’allattamento e in età pediatrica.
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