Alcuni rimedi naturali a uso omeopatico hanno un’azione antinfiammatoria, che ha la funzione di contrastare i fastidi legati ai sintomi più comuni. Pur essendo molto discussa, l’omeopatia è comunque una valida alternativa per chi non può assumere farmaci o ne preferisce di meno aggressivi.
Gli stati infiammatori
Le infiammazioni sono la risposta del nostro organismo ad alcuni agenti lesivi di vario genere, dai batteri ai virus ai traumi fisici. I loro effetti si manifestano sui tessuti interessati, che mettono in moto una reazione vascolare di difesa, così da isolare ed eliminare le minacce alla nostra salute. La risposta dell’organismo, però, talvolta non è sufficiente per risolvere il problema: in questo caso si ricorre alla somministrazione di farmaci, naturali e non. La loro azione contrasta le infiammazioni limitando i danni ai tessuti o alle cellule, interagendo con gli agenti scatenanti per eliminarli.
I sintomi delle infiammazioni variano a seconda della causa, ma generalmente si manifestano con una forte sensazione di calore localizzato e possibili arrossamenti legati ai traumi. Il dolore è soggettivo, e non sempre si palesa, ma nei casi più comuni si presenta in forma persistente a causa della stimolazione delle terminazioni nervose. Il gonfiore è un altro possibile sintomo, dovuto all’accumulo del liquido antinfiammatorio (l’essudato), che si riversa nei tessuti colpiti.
Antinfiammatori naturali a uso omeopatico
Come abbiamo già detto, gli antinfiammatori presenti in commercio possono essere i farmaci tradizionali, generalmente sintetici, oppure dei rimedi naturali. Nel primo caso si tratta di preparati chimici con un’azione più aggressiva. Quelli naturali sono largamente utilizzati in campo omeopatico, hanno un'origine vegetale e comportano un effetto più blando. L’omeopatia si compone di piante ed erbe dalle proprietà curative, i cui principi attivi riescono ad interagire con alcune patologie. Per quanto riguarda gli stati infiammatori, i rimedi naturali sono molteplici e si distinguono in base al loro raggio d’azione.
L’equiseto, o coda cavallina, è una pianta che permette di intervenire sulle infiammazioni oculari; il caso più comune è la congiuntivite.
La viola mammola in omeopatia viene impiegata per le infiammazioni dell’uretra, l’ultimo tratto delle vie urinarie. Con questa pianta si attenuano soprattutto i disturbi legati alla cistite.
La bardana è una pianta che agisce sull’apparato gastrointestinale, infatti aiuta a placare le infiammazioni dello stomaco come la gastrite e le ulcere. In alternativa, gli stati infiammatori dell’intestino e dello stomaco possono ottenere un rapido sollievo anche dalle foglie di malva.
Con la verbena, invece, è possibile prendersi cura delle infiammazioni che interessano le articolazioni, ad esempio le forme più lievi di artrite.
Del tiglio, che è un albero, si sfruttano soprattutto i fiori e la corteccia poiché contengono i principi attivi contro le infiammazioni cutanee. Le ustioni meno gravi, come le scottature, e gli arrossamenti della pelle vengono trattati proprio con questo rimedio naturale.
L’artiglio del diavolo è tra i rimedi omeopatici più utilizzati, infatti serve a diminuire le infiammazioni che si manifestano con il dolore. Questo agisce soprattutto sul mal di schiena e il mal di testa, così come sull’infiammazione del nervo sciatico, cioè la sciatalgia.
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