L’uva ursina è una pianta di montagna che appartiene alla famiglia delle Ericaceae, la stessa del mirtillo nero. Conosciuta anche come “uva selvaggia”, è considerata un ottimo rimedio naturale per curare alcuni disturbi dell’apparato urogenitale.
È, in particolare, una pianta efficace in caso di cistite, uno dei disturbi più fastidiosi che colpisce le donne e talvolta gli uomini. Questo grazie alle sostanze contenute nelle foglie: i tannini, i flavonoidi e l’arbutina danno a questa pianta proprietà antisettiche.
La cistite
Pur essendo un disturbo tendenzialmente femminile, la cistite può colpire anche gli uomini. Si tratta dell’infezione delle vie urinarie che coinvolge la vescica e l’uretra. Le sue cause sono riconducibili al contatto di alcuni microbi, che formano delle colonie batteriche sui genitali e che generano prurito e dolori. L’infezione è spesso seguita dall’infiammazione dell’uretra, infiammazione che può ostacolare la minzione.
Cistite: come agisce l’uva ursina
Per riuscire a contrastare gli effetti della cistite, l’uva ursina si avvale di un insieme di proprietà che agiscono direttamente sull’apparato urinario e fanno di questa pianta il rimedio naturale per eccellenza contro questo disturbo, specie per chi non può assumere farmaci (donne in gravidanza o bambini).
La sostanza responsabile della sua efficacia è l’arbutina, un vero e proprio antisettico naturale. Una volta attraversato l’intestino, il fegato e i reni, questa reagisce con l’urina rilasciando l’idrochinone, un elemento che combatte i batteri e che è particolarmente efficiente per contrastare la maggior parte delle infezioni urinarie, agendo sugli stafilococchi e l'Escherichia coli.
I flavonoidi agiscono con la loro azione antinfiammatoria e diuretica placando il senso di bruciore tipico della cistite; favoriscono inoltre la pulizia dei condotti urinari perché stimolano la diuresi.
I tannini gallici sono un altro componente di questa pianta che riescono a interagire con i disturbi della cistite, poiché proteggono le mucose dai microbi, formando una sorta di pellicola difensiva evitando di farli aderire alle pareti delle vie urinarie. Ai tannini è attribuita anche una proprietà astringente, la quale diminuisce la produzione di muco dei tessuti infiammati. Oltre a proteggere la flora genitale, i tannini riescono a placare la diarrea che è spesso associata alla cistite.
Assunzione e dosaggio
L’uva ursina è facilmente reperibile in erboristeria e in alcune farmacie omeopatiche. La sua assunzione varia a seconda dei disturbi che si desidera placare. Per delle semplici irritazioni intime si può consumare come decotto, lasciando macerare 1 cucchiaio di foglie secche in una tazza d’acqua bollente. Dopo appena 10 minuti è possibile filtrarla e berla a piccoli sorsi.
In alternativa, per i bruciori più acuti, si consiglia di optare per la tintura madre, più efficace, diluendo 80 gocce in 1500 ml di acqua. Per favorirne gli effetti bisogna berla nell’arco di tutta la giornata lontano dai pasti.
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