Fredde sere d'inverno e tazze di bevanda calda vanno sicuramente d'accordo. Bere un infuso prima di andare a dormire è una buona abitudine per tanti motivi. Primo fra tutti, ci aiuta ad assumere liquidi in modo più piacevole, contribuendo a facilitare l'espulsione delle tossine, favorire il
drenaggio e mantenere alto il livello di
idratazione. Inoltre, infusi e tisane hanno proprietà benefiche che possono dimostrarsi risolutive per piccoli disturbi come stipsi,
cefalea, cattiva
digestione,
insonnia. Le tisane, infatti, sono bevande medicinali ottenute per infusione o decozione di fiori, erbe, semi e cortecce e, a seconda delle fonti vegetali utilizzate, possono avere proprietà
dimagranti, drenanti, lassative, anticellulite, diuretiche, digestive, sedative, antinfiammatorie.
Quali sono le erbe più usateIn erboristeria possono consigliare l'infuso più adeguato per il risultato che si vuole ottenere. Fra le erbe più comuni segnaliamo:
- La camomilla, perfetta per ridurre affaticamento, rossore o gonfiore degli occhi.
- La malva, utilizzata per combattere tosse, mal di gola, mal di stomaco. Adeguata inoltre per alleviare le infiammazioni dovute alle punture d’insetto, ha anche un effetto emolliente e idratante per la pelle.
- La calendula, per curare naturalmente raffreddore e tosse.
- Il tarassaco, che ha proprietà depurative e digestive.
- La menta, dalle proprietà digestive e tonificanti, da utilizzare anche in caso di mal di denti o infiammazioni gengivali.
Dove acquistarlePerché siano davvero efficaci, è meglio rivolgersi in
erboristeria. Nei supermercati sono reperibili preparati per infusi in bustine, che però presentano pochi principi attivi e con scarso potere terapeutico. In erboristeria, invece, sono disponibili singole droghe o miscele concentrate altamente efficaci.
Come comporleOltre all’ingrediente principale, è possibile associare uno o più elementi adiuvanti, cioè piante che aumentano gli effetti benefici dell’erba principale, e altre droghe che servono a correggere il gusto o che accrescono la biodisponibilità dei principi attivi presenti. Per essere davvero efficaci, le erbe devono essere
trinciate in piccolissime scaglie. Altrettanto importanti sono l’omogeneità e la quantità: non utilizzare mai più di 8 diverse droghe vegetali, l’ideale è
non superare il numero di 5, dosate in eguale misura. Per addolcire, evitate lo zucchero e preferite invece un cucchiaino di miele oppure aumentate, dietro consiglio dell’erborista, la percentuale di droghe aromatiche.
Dove prepararle e dove riporleLa scelta del contenitore per l’infusione o la decozione, preferibilmente
in ceramica o porcellana priva di piombo, è fondamentale per la buona riuscita di una tisana.
Ma è altrettanto importante il luogo dove vengono
conservate. Meglio usare
recipienti chiusi ma non ermetici e posizionati in un
luogo fresco, buio e asciutto, fuori dalla portata dei bambini, e
consumati entro 6 mesi.
Come consumarleÈ importante conoscere e tenere conto dei delicati equilibri tra le diverse piante per evitare di provocare un rallentamento, se non addirittura l’annullamento, dell’effetto benefico. Consumare infusi in modo scorretto può, a lungo andare, dare origine a disturbi gastrointestinali, ipo e ipertensione, tachicardia, reazioni allergiche. In più si possono verificare interazioni negative con alcune patologie e con alcuni farmaci tradizionali. Chiedete quindi
consiglio al vostro erborista, che sarà in grado di
consigliarvi il giusto mix di erbe e la durata idonea del periodo di assunzione.
In caso di gravidanza, poi, è bene evitarne l’assunzione o limitarla a preparati specifici suggeriti dal ginecologo.
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