L’anice stellato (illicium verum) è una pianta originaria della Cina e appartiene alla famiglia della Magnolia, le Illiciaceae. A scopo fitoterapico si utilizzano i suoi frutti, composti da follicoli legnosi contenenti semi piccoli e ovali.
Deve il suo nome proprio alla caratteristica forma a stella dei frutti. Vediamo insieme quali sono le sue proprietà, gli usi e se esistono eventuali controindicazioni.
Proprietà dell’anice stellato
Tra i romani e i greci l’anice stellato divenne una spezia molto gradita in virtù del suo effetto digestivo. Non a caso veniva utilizzato alla fine dei banchetti. Questa pianta, inoltre, vanta proprietà carminative, antispasmodiche, balsamiche (è spesso presente nei farmaci contro la tosse) e galattogene (stimola la secrezione lattea).
Usi dell’anice stellato
Grazie alla sua particolare composizione (cumarine e furocumarine, olio essenziale ricco in anetolo, triterpeni, polifenoli e flavonoidi), l’anice stellato è molto utile in caso di alitosi, cattiva digestione, meteorismo, flatulenza e fermentazioni intestinali, diarrea, catarro, tosse.
In tutti questi casi, può essere utile sia la tisana che il macerato idroalcolico (tintura madre).
Per preparare la tisana versate 1 g di anice stellato in una 1 tazza di acqua bollente (circa 300 ml) e lasciate in infusione per 15 minuti, poi filtrate e bevete. Non è necessario zuccherare perché il sapore è già di per sé tendente al dolce.
Per potenziare l’effetto sgonfiante, potete abbinare all’anice stellato i semi di finocchio in questo modo: portate ad ebollizione 300 ml di acqua, spegnete e versate 1 cucchiaino di anice stellato e 1 cucchiaino di semi di finocchio. Lasciate in infusione per circa 15 minuti, quindi filtrate. Anche in questo caso potete omettere lo zucchero.
Le dosi consigliate di tintura madre, invece, sono 30-50 gocce 2 volte a giorno diluite in poca acqua o tisana. L’estratto va sempre conservato in un luogo fresco e asciutto e lontano da fonti di calore.
Sia i frutti che la tintura madre si possono acquistare in erboristeria.
Controindicazioni
L’anice stellato può essere controindicato in caso di ipersensibilità verso uno o più componenti ed è assolutamente sconsigliato nei pazienti epilettici o con malattie del fegato. Inoltre, a causa della presenza di furocumarine, è fotosensibilizzante.
Il rimedio può interagire con i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), aumentandone la gastrolesività, i farmaci fotosensibilizzanti e le terapie ormonali (l’anetolo possiede attività estrogenica).
Un’avvertenza importante: sono stati descritti numerosi casi di intossicazione da anice stellato giapponese (illicium religiosum/shikimmi). Questa pianta, infatti, pur avendo dei semi simili a quelli del normale anice stellato, provoca allucinazioni e convulsioni.
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