Tempo di primavera, tempo di fioritura e quindi, di conseguenza, anche di allergie. Durante il periodo primaverile, infatti, le particelle emesse dai fiori con la funzione di avviare la riproduzione di alberi e piante vengono rilasciate in grandi quantità nell'aria per essere trasportate lontano dal vento. Per i soggetti allergici questo periodo si traduce in un malessere generale: gli occhi bruciano e cominciano a lacrimare, la luce diventa insopportabile, starnuti a raffica, cui si affiancano presto mal di gola e tosse. Fino ad arrivare, in più di un caso su tre, anche ad attacchi d’asma. La brutta notizia è che il numero di allergici ai pollini in Italia è in aumento: colpisce 12 milioni di persone che ogni anno, ad inizio primavera, sono costrette a soffrire di questi disturbi respiratori. Alleviarli si può, vediamo come.
Pollinosi: chi, come e perchéI soggetti allergici presentano una sensibilità ai pollini superiore alla soglia di tolleranza dell'organismo, con un conseguente rilascio di istamina nell'organismo stesso che instaura la cosiddetta reazione allergica.
Il "raffreddore da fieno" si manifesta quando la concentrazione dei pollini nell'atmosfera supera i 10-20 grani per metro cubo d'aria, ma è comunque variabile a seconda della specie. Non tutte le piante però sono responsabili di quest’allergia. I pollini dotati di capacità allergizzanti sono quelli prodotti in grande quantità e che sono così leggeri da poter essere trasportati dal vento, come la pianta di mais i cui pollini possono essere trasportati per decine di chilometri. I responsabili della pollinosi sono i pollini delle Graminacee, con le specie coltivate di frumento, orzo, mais, e quelle spontanee di prati, pascoli e terreni incolti. La parietaria, con le specie “officinalis” e “judaica”, che cresce su muri e rocce, sotto i 1000 metri di altitudine, con una fioritura molto prolungata.
In elenco ci sono anche alcuni alberi, come l’olivo, che in Puglia e Liguria è responsabile del 30% delle allergie, ma che fortunatamente ha una fioritura di breve durata, circa un mese.
A peggiorare le cose sono le condizioni ambientali: per via dello stravolgimento climatico, il fenomeno della fioritura anticipa i tempi e aumenta la produzione di pollini a causa della CO2. Paradossalmente l’aumento nella produzione dei pollini avviene proprio in città, perché la maggior permanenza dell’ozono modifica il ciclo di vita delle piante. Questo fenomeno potrebbe peggiorare nei prossimi anni, visto che la CO2 atmosferica è in aumento.
Qualche buona pratica quotidianaDal momento che allontanare l’agente causale della pollinosi è pressoché impossibile, possono valere alcuni suggerimenti per cercare di evitare situazioni a rischio:
- No ai viaggi in macchina o in treno con i finestrini aperti
- Escludere le gite in campagna nei periodi critici e al rientro meglio lavarsi i capelli (i pollini possono esservi intrappolati)
- Preferire soggiorni in località marine, mentre per gli allergici alla parietaria è meglio prediligere località di montagna
- Evitare di effettuare attività fisica all'aria aperta durante le ore più calde della giornata
- Informarsi sulla concentrazione dei pollini a cui si è allergici nei luoghi ove si va a trascorrere i weekend o le vacanze
- Soggiornare per quanto possibile in ambienti dotati di aria condizionata
- Evitare di passeggiare in luoghi in cui l'erba sia stata tagliata di fresco
- Una volta alla settimana concedersi il rito del bagno turco con annesso il peeling. Permette di eliminare attraverso il derma, il nostro organo più esteso, l’eccesso di tossine accumulate.
AlimentazioneSeguire una dieta alimentare sana può aiutare a ridurre i sintomi dell’allergia, soprattutto può aiutare a depurare l’organismo dalle tossine. Evitare i cibi pesanti, moderare i fritti, soffritti, cibi grassi in genere, evitare lo zucchero, che abbassa le difese immunitarie. Tra i cereali preferire il riso integrale, che ha proprietà lenitive, l’orzo e l’avena integrali. Evitare i cereali raffinati e gli alimenti ottenuti dalla loro lavorazione. Tra gli ortaggi prediligere quelli a elevato contenuto di vitamina C. I soggetti allergici devono poi imparare a conoscere bene le possibili interazioni fra gli alimenti e i pollini cui sono più sensibili.
Allergie crociate: cosa sono?Molti pollini contengono degli antigeni, che sono la causa biochimica della reazione allergica, presenti anche in alcuni alimenti vegetali; l'ingestione di questi alimenti durante la stagione dell'impollinazione può dare origine a reazioni allergiche particolari definite allergie crociate.
Questo tipo di reazioni allergiche si manifesta con la comparsa di prurito intenso, gonfiore alle labbra e al cavo orale immediatamente dopo l'ingestione degli alimenti vegetali. A volte si manifesta anche con il gonfiore della glottide e conseguente rischio di soffocamento.
Di seguito elenchiamo alcuni cibi che per i soggetti allergici ai pollini possono scatenare reazioni incrociate:
TIPI DI POLLINE |
ALIMENTI VEGETALI |
GRAMINACEE |
Frumento, pomodoro, kiwi, melone, anguria, pesca, ciliegia, albicocca, prugna, mandorla. |
PARIETARIA |
Basilico, ortica, melone, ciliegia, gelso. |
COMPOSITE |
Cicoria, tarassaco, camomilla, banana, castagna, sedano, prezzemolo, carota, finocchio,pepe verde, olio di girasole, margarina, miele. |
BETULACEE |
Mela, pera, nespola, pesca, ciliegia, albicocca, prugna,mandorla, lampone, fragola, frutta secca, kiwi, sedano, prezzemolo, carota, finocchio. |
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