L’alchechengi (Physalis alkekengi) è una pianta orientale appartenente alla famiglia delle Solanceae (la stessa dei pomodori e delle patate). L’alchechengi è facilmente riconoscibile per i suoi fiori dalla caratteristica forma a campanella. I frutti, infatti, sono ricoperti da un calice rosso scarlatto che si gonfia, formando una specie di vescica simile ad una piccola lanterna.
In fitoterapia si utilizzano proprio le bacche. Talvolta vengono impiegati anche gli steli e le foglie. Vediamo insieme quali sono le proprietà dell'alchechengi e come si utilizza.
Le proprietà dell’alchechengi
Le bacche sono particolarmente ricche di vitamina C (più del limone), ma anche di acidi organici come acido malico e ascorbico, mucillagini, tannini, carotenoidi, alcaloidi e flavonoidi.
Grazie alla loro particolare composizione, le bacche di alchechengi vantano proprietà diuretiche e depurative, favorendo l’eliminazione dell’acido urico attraverso l’urina. Per questo motivo sono consigliate nel trattamento di calcoli renali, gotta e tutti quei disturbi correlati a un eccesso di acido urico.
Ma le bacche sono utili anche per stimolare il sistema immunitario (grazie alla presenza della vitamina C) favorendo la produzione di interferone, una sostanza antivirale che diminuisce la durata e l’intensità di raffreddore e influenza.
Usi dell’alchechengi
L’alchechengi si può assumere per uso interno sotto forma di decotto, tintura madre o polvere.
Per preparare il decotto mettete 50-100 g di bacche in 1 l di acqua. Fate bollire per 5 minuti e poi lasciate in infusione per 10 minuti. Se ne bevono 3-4 tazze al giorno.
La tintura, invece, si ottiene lasciando macerare 3 g di bacche per 10 giorni in 100 ml di vino bianco. Si assumono poche gocce la mattina, preferibilmente a digiuno.
Per quanto riguarda le bacche in polvere, sono consigliati 1-2 g al giorno.
L’alchechengi è indicato anche per uso esterno per combattere gli arrossamenti della pelle.
In commercio si trovano anche creme cosmetiche per il contorno occhi poiché le bacche hanno proprietà antiossidanti.
Gli alchechengi si possono acquistare anche freschi, anche se sono difficili da reperire in tutte le regioni d’Italia. In frigo si conservano per circa 2 giorni e si consumano a temperatura ambiente.
Controindicazioni
L’alchechengi non ha particolari controindicazioni, ma è sconsigliato in caso di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti. Inoltre, è preferibile seguire cicli brevi per escludere la potenziale tossicità degli alcaloidi contenuti nel frutto. Si suggerisce anche di evitare l’assunzione in gravidanza poiché è abortivo e l’uso concomitante di farmaci diuretici per una possibile sommazione di effetti, con conseguenti alterazioni idroelettriche.
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