L’agnocasto è una pianta arbustiva originaria del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente e a scopo fitoterapico si utilizzano le foglie e i semi. Viene chiamato anche l’albero del pepe in quanto i suoi frutti hanno un sapore leggermente pungente e simile al pepe ed è un valido aiuto per i distrurbi mestruali. Vediamo insieme proprietà e controindicazioni.
Proprietà dell'agnocasto: un valido aiuto per i disturbi mestruali
L’agnocasto è noto per la sua capacità di armonizzare il bilancio ormonale della donna poiché agisce a livello dell’ipofisi, dove rallenta il rilascio di prolattina da parte del lobo anteriore stimolando la dopamina (il cui aumento, appunto, riduce la prolattina, ritenuta la principale colpevole dei disturbi premestruali). È in grado, infatti, di regolare il sistema ovulatorio in presenza di amenorrea (assenza di mestruazioni) e dismenorrea (mestruazione dolorosa) e di migliorare i disturbi tipici della menopausa come le vampate di calore.
La pianta dell'agnocasto può essere utile anche nella fase di premenopausa poiché sembra agire positivamente sul riequilibrio del rapporto estrogeni/progesterone a favore di quest’ultimo. Il calo di tale rapporto a discapito del progesterone, infatti, è una condizione comune nella fase che precede la menopausa vera e propria e che può causare gonfiore di seno e addome, aumento di peso, disturbi del ciclo e infertilità.
Come si usa l'agnocasto
L’agnocasto si può assumere sotto forma di estratto secco (in compresse e capsule), tintura madre (estratto idroalcolico) ed erba sfusa per la preparazione di infusi.
L’estratto secco si assume nella misura di 1 mg per kg di peso corporeo, da suddividere in 2 somministrazioni (mattino e sera), lontano dai pasti.
La dose per la tintura madre è di 30-40 gocce da assumere 2 volte al giorno, lontano dai pasti.
Anche l’infuso è consigliato lontano dai pasti e si prepara lasciando in infusione 1 cucchiaio di agnocasto in 100 ml di acqua bollente per 10 minuti. Si filtra e si beve.
Controindicazioni
L’agnocasto non ha particolari controindicazioni; è, infatti, un rimedio naturale sicuro e generalmente ben tollerato.
Solo in rari casi può dare allergia (in soggetti predisposti) o causare nausea, disturbi gastrointestinali, orticaria e disordini mestruali. Può interferire inoltre con la pillola contraccettiva o altri farmaci a base di ormoni come la terapia ormonale sostitutiva, con gli antagonisti e gli agonisti della dopamina (farmaci per il trattamento di psicosi, depressione e morbo di Parkinson).
L’uso, inoltre, è sconsigliato in gravidanza per possibili effetti androgenizzanti e durante l’allattamento poiché inibisce la produzione di prolattina, l’ormone che promuove appunto la lattazione.
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