Il caratteristico aroma al gusto di anice e le virtù rinfrescanti del finocchio dipendono da un olio essenziale, l'anetolo, che viene usato nella preparazione di molti famosi liquori. Esistono diversi tipi di finocchio: c'è quello dolce, di cui si mangiano le grosse guaine bianche e carnose, e quello selvatico, di cui si impiegano soprattutto i germogli e le foglioline, usate per insaporire i cibi.
C'è anche un'altra distinzione, che non ha un riscontro scientifico ma che è ormai entrata a far parte dell'uso comune: quella tra finocchio detto “femmina”, dal corpo più tondeggiante (adatto soprattutto per le insalate), e finocchio “maschio”, dal corpo più schiacciato e longilineo, adattissimo per la cottura.
Toccasana per l'intestino
Il finocchio è l'alimento principe per chi decide di mettersi a dieta. Esso, infatti, ha solo 9 calorie per 100 grammi e non contiene alcun tipo di grassi. Oltre a essere una fonte abbondante vitamina C, contiene anche numerosi sali minerali come potassio, magnesio e ferro. Il suo componente principale è però l'acqua, ed è anche per questo che il finocchio è particolarmente indicato per gli spuntini e per eliminare i morsi della fame.
Altamente digestivo, il finocchio è spesso abbinato in cucina alle carni grasse, poiché riesce a renderle più digeribili. Ed è proprio con stomaco e intestino che questa pianta dalle mille virtù fa la parte da leone. Il finocchio, infatti, è usato soprattutto per trattare i problemi della digestione, per combattere la stitichezza e il meteorismo intestinale, perché riduce la formazione dei gas nello stomaco. Una forte tisana fatta con i semi di questa pianta è, infatti, in grado di diminuire i gonfiori addominali da aerofagia.
Grazie al suo potere diuretico, il finocchio è anche altamente disintossicante, adatto a sedare le coliche intestinali, le crisi dolorose all’addome e i problemi derivanti dalla sindrome del colon irritabile. Usate i “semi” per preparare un infuso o un macerato con il vino bianco: esalterete al massimo le sue proprietà digestive.
Una pianta amica delle donne
Tra le varie qualità del finocchio, c'è anche quella di purificare l’organismo stimolando la produzione di urina e l’eliminazione delle tossine. Il finocchio agisce, infatti, anche sul fegato, aiuta a sciogliere i calcoli renali e, grazie ai flavonoidi, riequilibra i livelli degli ormoni femminili, sia nei periodi del ciclo mestruale che in quelli della menopausa. È anche un potente emmenagogo, ovvero è in grado di stimolare l'afflusso di sangue nell'utero, e in qualche caso, di favorire le mestruazioni.
Quando si parla di finocchio, poi, non si può dimenticare che esso è l'alimento per eccellenza delle donne che allattano: il finocchio è, infatti, galattagogo, cioè in grado di aumentare la produzione di latte. Inoltre aiuta la digestione sia della mamma sia del neonato (specie in caso di coliche gassose di cui tanti neonati soffrono) lasciando inalterato il sapore del latte materno. Ultimo ma non meno importante, pare che l'essenza di finocchio migliori l'umore, spesso altalenante, nelle neomamme.
Il finocchio non è dannoso!
Il finocchio è conosciuto anche per la sua blanda azione sedativa ed espettorante: è dunque utile in caso di tosse, mal di gola e raffreddore. Non solo: masticare “semi” di finocchio a fine pasto è un ottimo metodo per combattere l'alitosi. In alternativa, potete preparare una sorta di dentifricio rinfrescante, mescolando i semi di finocchio pestati con un po' di argilla verde. In caso di congiuntivite, invece, applicate sugli occhi un impacco con decotto di finocchio e vedrete che il fastidio si attenuerà.
Ma è vero che le tisane al finocchio possono essere pericolose? Tempo fa uscì un articolo che fece molto scalpore sulla stampa salutistica e che ipotizzava che questo tipo di infusi potessero essere cancerogeni a causa dell'estragolo in essi contenuto. In realtà, se anche è vero che l'estragolo è cancerogeno, tuttavia il finocchio, come tutte le piante, contiene anche altri composti che sono anti-cancerogeni, e le tisane a base di finocchio contengono antiossidanti e anti-cancerogeni (anetolo e flavonoidi) 100 volte più dell'estragolo, che peraltro viene metabolizzato dall'organismo in percentuali infinitesimali. Insomma, niente paura: fate pure incetta di finocchio a tavola e usate le tisane in caso di bisogno, sempre con moderazione e meglio se su consiglio del medico o dell'erborista.
Qualche consiglio
Quando scegliete i finocchi al mercato, controllate che le guaine siano belle carnose, sode e compatte. Sceglieteli di forma compatta, con un peso equilibrato rispetto al loro volume. Assicuratevi che le foglioline siano fresche e di un bel verde brillante. Se dopo averli puliti e tagliati li volete cuocere, metteteli in acqua e succo di limone, per evitare di farli annerire. Se conservati al fresco, in dei sacchetti forati, possono durare anche una decina di giorni.
Una curiosità: sapete da dove deriva l'espressione "lasciarsi infinocchiare"? Deriva dall'abitudine, da parte degli osti disonesti di tanto tempo fa, di far assaggiare questo ortaggio a coloro si presentavano per acquistare il vino custodito nelle botti: il finocchio, infatti, se mangiato crudo è in grado di “alterare” le papille gustative e rendere gustoso anche il vino della qualità più scadente!
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