Lo Yoga Nidra deriva da 2 parole sanscrite, “yoga” che significa unione, consapevolezza e “nidra” che significa sonno. È un metodo che induce un rilassamento e un riposo profondo. Si dice, infatti, che 1 ora di pratica equivalga a 4 ore di sonno ristoratore. Non a caso, lo Joga Nidra è consigliato anche in caso di insonnia. Vediamo insieme di cosa si tratta e quali sono gli esercizi e i benefici per corpo e mente.
Lo Yoga Nidra è una pratica antica (risale all'800 a.C.), poi rivisitata da Swami Satyananda Saraswati, uno dei maestri più famosi dello Yoga contemporaneo. Questa tecnica, oltre a rieducare al sonno, insegna a rilassarsi coscientemente. In apparenza, infatti, si dà l’impressione di essere addormentati ma, in realtà, si è in un completo stato di rilassamento fisico, mentale ed emozionale. In pratica, la coscienza “lavora” in uno stadio intermedio tra il sonno e la veglia.
Rilassamento profondo breve
La pratica di Joga Nidra può durare dai 20 ai 40 minuti e va eseguita in una stanza tranquilla, con finestre e porte chiuse in modo che i rumori siano limitati al massimo. La psicotecnica dello Yoga Nidra si compone di 7 fasi, che sono:
Preparazione: ci si sdraia su una superficie comoda in posizione di Savasana detta anche “posizione del cadavere” (supina), con le gambe leggermente divaricate e le punte dei piedi aperte verso l’esterno, le braccia lungo i fianchi, i palmi delle mani rivolti verso l’alto e le dita morbide. Con gli occhi chiusi si si procede alla visualizzazione dettagliata delle varie parti del corpo ripetendone il nome. S’inizia dal lato destro: pollice, indice, medio, anulare, mignolo, palmo, polso, avambraccio, gomito, parte superiore del braccio, spalla, ascella, torace, bacino, coscia, ginocchio, polpaccio, caviglia, tallone, punta del piede, alluce, secondo dito, terzo dito, quarto dito, quinto dito. Quindi, si ripete lo stesso per il lato sinistro.
Risoluzione (Sankalpa): in questa fase si ripete nella mente per 3 volte una breve affermazione che si imprime nella mente subconscia nel momento in cui è calma e ricettiva, una sorta di pensiero positivo autoindotto. Un esempio può essere: “Io sono calmo, sereno o rilassato” oppure “Io avrò successo in tutto ciò che intraprenderò”.
Rotazione della coscienza: in questa fase il maestro (o una registrazione) parte da un punto preciso del corpo, solitamente il pollice della mano destra per finire al mignolo del piede sinistro, su cui bisogna focalizzare la coscienza e l’attenzione. Man mano il maestro passa in rassegna ogni parte del corpo, enunciandola. L’obiettivo è quello di percepire la parte e rilassarla.
Consapevolezza del respiro: conclusa la rotazione della coscienza, il rilassamento viene completato spostando l’attenzione sul respiro. Bisogna ascoltarlo senza influenzarlo in modo volontario.
Sensazioni e percezioni: In questa fase, sensazioni ed emozioni vengono richiamate o risvegliate e dopo averne fatta piena esperienza, vengono rimosse. Solitamente si richiamano sensazioni opposte come caldo e freddo, dolore e gioia, pesantezza e leggerezza.
Visualizzazione: in questa fase si visualizzano le immagini descritte dal maestro (o dalla registrazione) che hanno significati universali.
Conclusione: la pratica si conclude con la visualizzazione di un’immagine che evoca una sensazione di pace e calma.
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