La pillola è sicuramente il metodo contraccettivo più sicuro. Raggiunge un’efficacia praticamente assoluta (la percentuale di insuccesso è inferiore allo 0,1-0,2%, se assunta in modo continuativo e corretto), anche se chiaramente non protegge in alcun modo dalle malattie trasmesse sessualmente. Viene prescritta da un medico o dal ginecologo, dato che alcune condizioni di salute sono controindicate per la sua assunzione (in particolare ipertensione, problemi cardiaci, precedenti episodi di trombosi, alcuni tipi di cancro, il lupus), ma il linea generale, grazie soprattutto agli sviluppi della farmacopea, il dosaggio ormonale è ormai molto basso, per cui gli effetti collaterali sono limitati.
Gli effetti collaterali: molto ridotti
La pillola contraccettiva è un farmaco a base ormonale, che inibisce l’ovulazione femminile impedendo gravidanze indesiderate. Ce ne sono di diversi tipi, che utilizzano solitamente una combinazione di estrogeni e progesterone. Esiste anche la cosiddetta minipillola, che contiene solo progestinico, indicata per donne che hanno problemi di salute precedenti (come un alto rischio di trombosi) e per le neomamme che stanno allattando, visto che non comporta alcun danno o rischio per il neonato.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali, bisogna innanzitutto sottolineare come negli anni la ricerca medica abbia fatto grandi passi avanti, per cui attualmente in commercio si trovano prodotti a basso dosaggio ormonale, in cui le controindicazioni sono molto limitate. Tra quelli più comuni, soprattutto nel primo periodo di assunzione, ci sono: nausea, mal di testa, un leggero aumento di peso (dovuto a una lieve ritenzione idrica che provoca un po’ di gonfiore) e perdite di sangue (spotting) nel periodo intermestruale. Di solito questi effetti sono temporanei e passano dopo poche settimane. Con le nuove pillole a più fasi, inoltre (bi, tri e quadrifasiche), che mimano la produzione ormonale naturale durante tutta la durata del ciclo, questi disturbi sono decisamente ridotti se non completamente debellati.
A lungo l’assunzione della pillola, soprattutto se prolungata nel tempo, è stata associata a un aumentato rischio di insorgenza di tumori, soprattutto all’apparato genitale e al seno. Molte ricerche hanno invece dimostrato la sua innocuità in tal senso. Pare anzi che questo contraccettivo abbia un effetto protettivo rispetto a questo tipo di patologie. Il rischio di trombosi e embolie, invece, è reale, ma riguarda prevalentemente le donne predisposte. In ogni caso tale rischio è da intendere solo come un’aumentata probabilità e non come una conseguenza certa. Alcune donne hanno lamentato anche la comparsa di macchie sulla pelle (soprattutto sul viso), imputandole alla pillola, così come un aumento della presenza di peli sul corpo (irsutismo). Il legame non è certo, ma potrebbe essere utile rivolgersi al medico per passare a una pillola con minore dosaggio ormonale.
In generale, che la pillola sia quasi completamente innocua è testimoniato anche dal fatto che dopo la sua sospensione il normale ciclo ormonale riprenda in pochissimo tempo (ma può capitare che i primi cicli siano anovulatori, vale a dire senza ovulazione).
A livello precauzionale, tuttavia, se l’assunzione della pillola coincide con sintomi e disturbi (dolore alle gambe, alla testa o addominale, abbassamento della vista, problemi a parlare) mai avuti prima e magari anche intensi, è bene rivolgersi al medico.
Gli effetti benefici
Oggi si tende a guardare alla pillola più per i suoi effetti benefici che per quelli collaterali, proprio perché essi sono decisamente ridotti e un’attenta anamnesi della donna prima dell’assunzione permette di indirizzarla verso il tipo di pillola a lei più congeniale. Questo contraccettivo può contribuire a combattere diversi disturbi femminili, come l’irregolarità mestruale (anzi, le mestruazioni tendono a essere meno abbondanti e meno dolorose), l’anemia (o mancanza di ferro, che nella donna è causata anche dalla perdita mensile di sangue), l’insorgere di cisti ovariche e al seno e problemi della pelle (acne, dermatiti seborroiche). Secondo alcuni riduce anche l’irsutismo (in particolare le pillole con proprietà antiandrogeniche, che abbassano cioè i livelli di testosterone, il principale ormone maschile responsabile tra l’altro della comparsa dei peli). Inoltre, di recente si sono messi in luce i suoi effetti protettivi rispetto all’artrite reumatoide, che compare soprattutto nella fascia di età tra i 40 e i 60 anni. Proprio nelle donne più mature, ma non solo, la pillola contribuisce a regolarizzare l’umore: l’apporto costante a livello ormonale impedisce che le variazioni nelle quantità di ormoni presenti nell’organismo durante le diversi fasi del ciclo provochino i classici sbalzi di umore (come noto a qualsiasi donna soffra della sindrome premestruale e tipico anche durante il periodo della menopausa).
Ma il vantaggio più grande è sicuramente a livello psicologico: la pillola regala alla donna l’assoluta certezza di non essere a rischio di gravidanze indesiderate, per cui potrà vivere la propria sessualità con tranquillità e potrà lasciarsi andare completamente al piacere, essendo interamente coinvolta nell’esperienza che sta vivendo senza alcuna necessità di controllarsi, fermarsi o distogliere i pensieri per occuparsi della contraccezione.
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